Il MoVimento 5 Stelle guida la rivolta di cittadini e istituzioni contro l’Imu agricola.
Il consiglio regionale ha votato all’unanimità una mozione che impegna la Giunta ad intraprendere le strade necessarie per dire basta ad una tassa fuori luogo e del tutto iniqua.
Un balzello che ricevuto il via libera tramite un Consiglio dei Ministri durato soli venti minuti: la classica rapina dei soliti professionisti ai danni dei cittadini che ora si ritrovano a pagare un prezzo altissimo.
Ma non tutto è perduto. Di qui l’ordine del giorno presentato in Consiglio da un gruppo di consiglieri, ben nove e di varie estrazioni politiche, capeggiati dai rappresentanti del MoVimento 5 Stelle, Patrizia Manzo e Antonio Federico. Un odg per dire che non si può tassare un bene primario come la terra, per giunta nell’anno in cui il Paese sarà sotto gli occhi del mondo con l’Expo di Milano che, almeno negli intenti, incentrato sul cibo, dunque soprattutto sul settore agricolo.
Anche per questo serviva prendere una posizione chiara sul tema. Così l’assise, tramite una mozione trasversale, ha impegnato la Giunta regionale ad aprire un tavolo tecnico al quale siederanno i tecnici dell’Assessorato regionale, l’Anci Molise, le organizzazioni e i rappresentanti degli agricoltori per valutare al meglio come tutelare il settore agricolo. Il documento chiede alla Giunta anche di creare un coordinamento tra le Regioni per studiare un indirizzo comune sul tema e, infine, di appoggiare il ricorso al Tar, presentato dall’Anci di Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto, contro l’Imu sui terreni incolti: il tentativo di dare il colpo di grazia all’intero settore agricolo in regione.