Chiude in rosso ma riprende un po’ di fiato, all’inizio del 2014, il sistema delle imprese italiane: a marzo il saldo pari a -24.490 imprese è in diminuzione rispetto al 2013 quando nello stesso periodo mancarono all’appello oltre 31 mila imprese. Il Molise, in linea con l’inversione di tendenza nazionale, chiude il primo trimestre dell’anno, che tradizionalmente consegna un bilancio negativo all’anagrafe delle Camere di commercio, con un saldo negativo, -153 imprese, decisamente inferiore a quello che si realizzò nel 2013 (-249 imprese).
Sul risultato ha influito, in particolare, il rallentamento delle cancellazioni (79 in meno rispetto al primo trimestre dell’anno scorso, pari ad una contrazione del -8,9%); parallelamente le iscrizioni sono aumentate di 17 unità, il 2,7% in più. In conseguenza di queste due dinamiche, lo stock delle imprese esistenti a fine marzo si attesta a 34.648 unità.
Il tasso di crescita (-0,44%), quindi pur restando negativo, tendenza comune a tutte le regioni d’Italia ad eccezione del Lazio, che è l’unica ad avere un tasso di crescita positivo, migliora rispetto al primo trimestre 2013 (-0,71%), restando in linea sia con quello nazionale (-0,40%), che con quello delle altre regioni meridionali (-0,43%).
Nel dettaglio provinciale, è ancora la provincia di Isernia a distinguersi per maggiore vitalità, con un saldo pari a +40 imprese che le vale un tasso di crescita (+0,44%) migliore d’Italia. Tutt’altro andamento nella provincia di Campobasso, dove sono concentrate il maggior numero di imprese, che chiudono il primo trimestre dell’anno con un saldo negativo pari a
-193 imprese e un tasso di crescita pari a -0,74%.
Dal punto di vista delle forme giuridiche, l’unico contributo positivo più consistente al saldo è venuto dalle imprese costituite in forma di società di capitali (+111 unità nel trimestre, in aumento rispetto al 2013). Sostanziale pareggio tra iscrizioni e cessazioni per le “altre forme” (corrispondenti principalmente alle imprese cooperative). Negativo il contributo delle ditte individuali che chiudono il primo trimestre dell’anno con -242 imprese in meno.
Tra i settori, i saldi negativi più consistenti si registrano in agricoltura (-135 unità), nel commercio (-112 unità), nelle costruzioni (-41 unità) e nelle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (-39 unità). Tengono maggiormente, pur presentando saldi negativi, ma in miglioramento rispetto a quello che succedeva un anno fa, i servizi di trasporto e magazzinaggio (-11 unità), le attività manifatturiere (-17 unità), le attività professionali, scientifiche e tecniche (-5 unità) e le altre attività di servizi (-6 unità).
Considerando le sole imprese artigiane, il segno meno accomuna tutte le regioni tra cui, comunque, spicca il Molise per il valore meno negativo di tutti (-54 imprese)
Ulteriore nota positiva viene dall’andamento delle procedure concorsuali. In Molise, infatti, unica regione insieme a Calabria e Basilicata, nel primo trimestre del 2014 le aperture di procedure fallimenti hanno fatto registrare una sensibile diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2013: tra gennaio e marzo le nuove procedure sono state 10, il 9,1% in meno rispetto al 2013.
“La riduzione delle chiusure e il sensibile aumento delle aperture è un segnale positivo, testimonianza di un aumento di fiducia sull’economia da parte anche delle imprese molisane, in attesa di un rilancio dei consumi” ha detto il Presidente vicario di Unioncamere Molise, Amodio De Angelis. “In un quadro, però, in cui l’incertezza è ancora a farla da padrone, il ruolo delle istituzioni è essenziale per accompagnare le imprese fuori dalla crisi. E negli ultimi tempi viene spesso mal interpretato o percepito in modo parziale il ruolo del sistema camerale. Non siamo “solo” Registro imprese; svolgiamo da sempre promozione dell’economia, siamo di supporto ai progetti delle imprese, svolgiamo compiti di regolazione del mercato e sostegno alla competitività con orientamento e consulenza sulla proprietà industriale;svolgiamo funzioni di sviluppo della giustizia alternativa con la mediazione in tempi certi e costi contenuti; nell’internazionalizzazione, poi, il sistema camerale è il punto di riferimento riconosciuto dalle imprese stesse. Siamo consapevoli – conclude De Angelis – che la crisi economica che ci ha investito ha portato grossi cambiamenti, ma siamo determinati a continuare ad agire sempre meglio, con la stessa professionalità che ci ha sempre contraddistinti e che le stesse imprese ci hanno sempre riconosciuto “.