Sono tra i tumori cerebrali più frequenti, i gliomi che rappresentano circa il 40% di tutti i tumori cerebrali primitivi. Si sviluppano dalle cellule di supporto per il sistema nervoso centrale, le cosiddette cellule gliali, deputate a svolgere importanti funzioni, come ad esempio produrre la mielina, quella sostanza bianca che riveste i nervi permettendo la trasmissione dell’impulso nervoso.
L’Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed, una delle eccellenze italiane per lo studio e il trattamento di questi tumori, promuove momenti di approfondimento sui nuovi approcci terapeutici e di studio.
In questo contesto venerdì 8 maggio 2015 si terrà un seminario ECM (Educazione Continua un Medicina) dal titolo “Il Trattamento multidisciplinare dei gliomi di alto grado: attualità e prospettive”. L’incontro si svolgerà nella Sala Congressi del Parco Tecnologico dell’I.R.C.C.S. di Pozzilli a partire dalle ore 10:00. Responsabili scientifici del simposio il professor Luigi Frati, Direttore scientifico del Centro Ricerche Neuromed, il professor Orazio Schillaci, il dottor Gaetano Lanzetta, il dottor Giuseppe Minniti.
La multidisciplinarietà di approccio necessaria nei confronti di questa patologia sarà ampiamente rappresentata nel corso del convegno. tematiche che verranno trattate si evince la multidisciplinarità dell’approccio terapeutico necessario per queste tipologie di tumori cerebrali, che rimangono a tutt’oggi caratterizzate dalla resistenza sia alla chemioterapia sia alla radioterapia. Ci si trova infatti di fronte al bisogno critico di sviluppare nuove strategie terapeutiche che tengano conto delle caratteristiche molecolari di questi tumori. Elaborare terapie che abbiano come target specifico le diverse vie di segnale (quella del PI3K, ad esempio, il macchinario dell’apoptosi, la p53, etc..) è l’obiettivo principale degli attuali studi in corso in ambito neuro-oncologico.
Nella consapevolezza che i tumori cerebrali, primitivi o metastatici, provocano l’insorgenza di deficit neurologici e disabilità sia per effetto diretto della malattia, sia come esito dei trattamenti effettuati (chirurgia, radioterapia, chemioterapia), non va dimenticato il fatto che la riabilitazione si pone come obiettivo principale la qualità della vita del malato in qualunque fase della malattia, aiutando la persona e la sua famiglia a riprendere il più possibile condizioni di vita normali, limitando il deficit fisico, cognitivo e psicologico e potenziandone le capacità funzionali residue. E’ ormai condivisa la necessità di rendere accessibili i servizi di riabilitazione ai pazienti e predisporre la loro integrazione funzionale e operativa con la rete oncologica, la rete di cura palliativa e la rete di terapia del dolore.