Il sistema produttivo delle regioni meridionali e in particolare quello del Molise sono in crisi. Questo, quanto evidenziato da uno studio dell’Osservatorio Banche-Imprese, che ha analizzato il sistema produttivo delle regioni del Sud. Secondo il dossier, nonostante si rilevi un lieve ridimensionamento delle “debolezze congiunturali”, la consistenza del portafoglio ordini è alquanto debole. Debolezza palesata soprattutto dall’insufficienza degli ordini da cui nasce un insoddisfacente sostegno alle attività produttive che abbracciano indistintamente la quasi totalità dei settori di un sistema sempre più compromesso. Negatività che si ripercuote pesantemente a trecentosessanta gradi sull’intera economia e di conseguenza sull’ occupazione, nonostante si speri in un futuro migliore. Speranza basata sui lievissimi segni di ripresa, anche se gli esperti evidenziano come nonostante le negatività in tutto il mezzogiorno, le attese maggiori arrivano inequivocabilmente sia dalla domanda sia dalla produzione. Tuttavia, a risentire meno delle ristrettezze congiunturali che si ripercuotono proprio sulla domanda, sono le imprese del comparto edile, anche se queste più volte hanno rimarcato la sofferenza del settore, tenuto conto che le cosiddette “quote di valutazione” sono ridotte rispetto ai livelli registrati in questi ultimi anni. Segnali negativi arrivano soprattutto dall’Industria e dall’Ict che vedono confermate le preesistenti difficoltà derivate dal mancato superamento delle sofferenze accumulate nel tempo. Affanni che penalizzano sfavorevolmente soprattutto le imprese meridionali e in particolare quelle locali rispetto quelle operanti nel Nord; ecco perché si registra un insufficiente flusso d’ordini da cui nasce quale conseguenza un insoddisfacente sostegno alla produzione. Insomma un quadro poco edificante in cui le “patologie” che ci affliggono ha portato lentamente alla morte una realtà che affonda sempre di più senza alcun margine di salvezza. Una vera e propria debacle che pone moltissimi quesiti cui purtroppo non si darà alcuna risposta se non una che la separazione dall’Abruzzo acquisita nel lontano 1963, come fatto rilevare in un articolo comparso sulle colonne di un giornale locale di qualche anno fa, è servita soltanto a dare l’avvio a un processo di sfaldamento dell’identità Molise e del nostro modo d’essere e questo la realtà locale e i molisani non lo merita assolutamente.
Massimo Dalla Torre