Per chi non lo avesse fatto giovedì sera, questa mattina si protrae ” la visita ai sepolcri”, ovvero i cosiddetti “altari della Reposizione” in cui è custodita l’Eucarestia,anticamente effigiati in forma di urne funebri, da cui ne deriva il nome.
E’ tradizione che nelle chiese l’altare della reposizione sia addobbato in modo solenne, con composizioni floreali o altri simboli, in omaggio all’Eucaristia, che viene conservata in un’urna, detta repositorio, per poter permettere la Comunione nel giorno seguente, il Venerdì santo, ai fedeli che partecipano all’Azione liturgica della Passione del Signore; infatti il Venerdì santo non si offre il Sacrificio della Messa, e dunque non si consacra l’Eucaristia. Inoltre la reposizione dell’Eucaristia si compie per invitare i fedeli all’adorazione nella sera del Giovedì santo e nella notte tra Giovedì e Venerdì santo, in ricordo dell’istituzione del sacramento dell’Eucaristia e nella meditazione sopra i misteri della Passione di Cristo, soprattutto sopra quello dell’agonia nel Getsemani.
Il Triduo pasquale è il tempo liturgico centrale, più forte dell’Anno. Si celebrano la Passione e morte di Cristo, la sua discesa agli inferi e, soprattutto, la sua Risurrezione. Il Triduo inizia con la Messa vespertina del Giovedì Santo e si conclude con l’analoga celebrazione della Domenica di Pasqua.
“Tutto, in questi tre giorni, parla di misericordia, perché rende visibile fino a dove può giungere l’amore di Dio, – ha detto il Papa – Il mistero che adoriamo in questa Settimana Santa è una grande storia d’amore che non conosce ostacoli. La Passione di Gesù dura fino alla fine del mondo, perché è una storia di condivisione con le sofferenze di tutta l’umanità e una permanente presenza nelle vicende della vita personale di ognuno di noi”. In sintesi il Triduo Pasquale è memoriale di un dramma d’amore che ci dona la certezza che non saremo mai abbandonati nelle prove della vita”.
” Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, lo avete fatto a me” Mt25,40 Questa la frase del Vangelo che sintetizza, attualizzandola, il momento che stiamo vivendo. Quante, tante, le persone che soffrono , Gesù ci chiede un amore concreto, con opere di Misericordia, che rispondano ai bisogni attuali. MDL
( foto MDL Cattedrale, Chiesa S Maria della Croce, chiesa San Leonardo – Campobasso )