Il progetto ‘Fost Inno’ sul turismo sostenibile

Dal blog di Pasquale Di Lena
In quell’angolo di pace e di serenità, luogo d’incontro con le bontà del Molise, che è La Piana dei Mulini, un confronto sul Turismo sostenibile (Fost Inno), progetto finanziato nell’ambito del programma Interreg v-b Adriatico – Ionico (Adrion), che ha occupato l’intero pomeriggio di ieri, con operatori impegnati e esperti di questo comparto importantissimo che è parte del terzo settore dell’economia. Un comparto – parlo di una mia impressione datata – che soffre a livello nazionale delle tante competenze e divisioni, di compiti e di progettualità, e paga un caro prezzo qual è quello della retrocessione del Paese più ricco al mondo di paesaggio e di cultura al sesto posto in quanto a flussi turistici. Una retrocessione incredibile negli ultimi decenni che dimostra incapacità di governo di un territorio di territori stupendi qual è l’Italia, per non parlare delle Regioni che, in questo campo, hanno fatto ancora peggio.
Le divisioni di compiti e progettualità non pagano, fanno solo perdere tempo e denaro, preziose opportunità utili anche per un’inversione di tendenza. Tornando all’incontro di ieri pomeriggio, introdotto dal responsabile Ufficio cooperazioone territoriale e allo sviluppo Avv. Mario Ialenti, che dopo aver ricordato l’impegno della Regione Molise per il turismo con la predisposizione di un Piano strategico, ha sottolineato la capacità del Molise, negli ultimi anni, di saper sfruttare le opportunità offerte dai programmi, visto che sono ben 92 i progetti oggi gestiti dal Molise. Progetti che creano opportunità di sviluppo per il territorio, fonte di risorse e di valori importanti, fondamentali per avviare uno sviluppo sostenibile, cioè capace di promuovere l’uso ottimale delle risorse ambientali e di salvaguardare e tutelare le risorse naturali e la biodiversità, le tradizioni. Ha ricordato la nascita di un Centro formativo e informativo presso la sede di Termoli dell’Unimol. Ed ha salutato la nascita di iniziative come Bio Molise-distretto dei Laghi e Tump, il consorzio che vuole offrire salute e benessere agli ospiti.
Dopo la presentazione di Clea Zurlo del progetto Fost Inno, si è dato vita a un’interessante tavola rotonda che ha dato spazio a illustrazioni di altri progetti e interventi che hanno sottolineato l’importanza del turismo per il Molise, soprattutto in questa fase storica, che vede i tanti valori e le tante risorse che la regione ha, grazie al suo territorio generoso di storia, cultura, tradizioni e, anche, di ambiente e paesaggi, soprattutto quelli legati all’attività agricola, cioè frutto della presenza e del lavoro dell’uomo. Per non parlare della ricchezza e bontà dei suoi prodotti e della sua cucina, con il cibo e la sua rappresentazione piena della Dieta Mediterranea, che è tanta parte del richiamo turistico e occasione per visitare l’Italia, quella meno nota. Non c’è strategia vincente nel campo del turismo senza un preciso piano di sviluppo regionale che ponga l’Agricoltura al centro e operi per un rilancio di questo settore primario. Se è vero, com’è vero che senza l’agricoltura non c’è possibilità di sviluppo per il Paese, tanto più questo discorso vale per il Molise che ha il primato in questo settore e quello della ruralità.
Bisogna dotarsi di precise strategie, fare rete e, soprattutto, dare le giuste risposte a chi ha investito e vuole investire nell’agricoltura e nel turismo, sapendo che dagli operatori presenti, appassionati del loro lavoro, dipende molto il successo delle tante attività possibili da portare avanti. Un caloroso augurio di successo è stato rivolto a Remo Di Giandomenico, commissario dell’Azienda di soggiorno e turismo di Termoli e presidente del Distretto turistico Molise orientale, presente sll’incontro, che, per la terza volta, sarà presente alla Bit di Milano con uno stand che proporrà un Molise legato alla natura che il suo territorio esprime con dovizia di particolari.
Bisogna rendersi conto, anche, che produrre cibo o attività legate all’ospitalità, senza avere una risposta di reddito adeguato agli investimenti fatti e all’impegno profuso, il rischio è l’abbandono. Sta qui l’importanza di un piano di sviluppo, di adeguate strategie, come sopra accennato, soprattutto quelle legate alla comunicazione dell’immagine del Molise e della sua offerta, per la regola che produrre e fare senza farlo sapere e senza saperlo raccontare è perdita di tempo e delle opportunità, le tante che ci sono e bisogna saper cogliere.
Stare insieme, dialogare, riflettere, come pure sognare, è importante, e, l’incontro di ieri l’ha dimostrato. Allora perché non pensare di ripetere e diffondere queste possibilità, in modo da dare continuità a un’iniziativa che ha mostrato di essere valida? Siamo certi che questa continuità ci sarà e presto.

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