Silvio Garattini è uno dei personaggi scientifici più noti al pubblico italiano. Nel 1961 ha fondato a Milano l’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, di cui è ancora direttore. La sua grande attività scientifica e le sue capacità nella gestione di un centro di ricerche così complesso si accompagnano ad una assidua presenza nei media, costantemente in difesa dei principi scientifici, della corretta sperimentazione clinica e dell’uso razionale dei farmaci.Martedì 4 febbraio il professor Garattini sarà a Pozzilli, in visita all’Istituto Neuromed.
Sarà l’occasione di incontrare il personale clinico ed i ricercatori di questa importante struttura scientifica molisana, alcuni dei quali si sono formati ed hanno lavorato in passato proprio nell’Istituto Mario Negri e nel Centro di Ricerche Negri Sud in Abruzzo. La visita prevede anche, nel pomeriggio, alle ore 15.00, presso il Parco Tecnologico un seminario aperto al pubblico, ma rivolto in particolare agli studenti dei corsi di laurea presenti a Neuromed.
Sarà una importante occasione per fare il punto sullo stato della ricerca scientifica nel nostro Paese e sulle prospettive che la ricerca indipendente può avere nello sviluppo di nuove terapie.La visita di Garattini sottolinea come esistano molti punti di contatto tra l’Istituto Mario Negri ed il Neuromed. Entrambe le strutture sono Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) e diverse linee di ricerca sono tracciate sulla stessa direttrice, come nel caso delle neuroscienze e delle malattie rare, due campi in cui sia il Negri che il centro molisano hanno accumulato grande esperienza e rilievo su scala internazionale.“Sarà con grande soddisfazione – afferma il Direttore Sanitario del Neuromed Edoardo Romoli – che accoglieremo il professor Garattini. Per noi è un nuovo riconoscimento della valenza scientifica del nostro Istituto, ma anche un momento importante per la ricerca italiana. La ricerca indipendente, non legata ad interessi economici, è fondamentale per il progresso della medicina. Prendiamo il caso delle malattie rare: se non ci fosse ricerca autonoma, senza scopo di lucro, l’interesse verso di esse sarebbe estremamente basso. Neuromed e Mario Negri, invece, ne hanno fatto uno dei punti cardine della loro attività scientifica”.