“Lavorerò per costruire un confronto il più ampio possibile sui temi evidenziati. L’impegno è di fare una serie di incontri tematici sulle problematiche prioritarie, sanità, lavoro, territorio etc. Porterò quanto prima tale determinazione all’esame della conferenza dei capigruppo e nell’arco temporale di una mese o poco più daremo corso a quanto concordato”. E’ il succo della riunione tenutasi nel pomeriggio di ieri, 19 maggio 2015, tra il Presidente del Consiglio, Vincenzo Niro, alcuni consiglieri, e i rappresentanti dei vari comitati di cittadini, che hanno manifestato dapprima dinanzi alla sede di Palazzo Moffa e successivamente nella parte riservata al pubblico nell’aula consiliare, allorquando lo stesso Niro ha dato inizio ai previsti lavori assembleari, che all’ordine del giorno vedevano ventidue punti suddivisi tra interrogazioni ed interpellanze.
Dopo le rituali comunicazioni all’aula, tra cui l’assenza giustificata del Governatore Paolo Di Laura Frattura e dell’assessore Massimiliano Scarabeo, il Presidente ha dato avvio all’esame dell’ordine del giorno, iniziando, dopo il rinvio dei primi sette punti, così come richiesto dagli interroganti, dall’ottavo argomento, una interrogazione a firma dei consiglieri Manzo e Federico, (constatata la presenza dell’assessore al ramo, il vice presidente della Giunta, Michele Petraroia) concernente il procedimento per il riordino delle funzioni attualmente esercitate dalle Province.
Ha illustrato il punto la consigliera Manzo chiedendo di sapere “come si sta attivando la Giunta in vista della riorganizzazione delle Province prevista dalla riforma Delrio; come si sta organizzando il tavolo locale tra Regione, Province e Comuni e quali le indicazioni date e in capo a quali Enti passeranno le gestioni delle strutture, quali biblioteche e musei, nel territorio regionale”.
E’ toccato all’assessore Petraroia, come detto, fornire la risposta all’interrogazione, ma ha avuto solo il tempo di affermare che “…per quanto riguarda la problematica che è stata sollevata dai colleghi Manzo e Federico abbiamo avuto la possibilità di definire una intesa con le Amministrazioni e ci auguriamo ovviamente che quel percorso possa trovare accoglimento”, in quanto è stato bloccato dal Presidente Niro che ha sospeso i lavori per mancanza della necessaria condizione di ascolto per le voci provenienti dal pubblico che non consentivano un regolare svolgimento della seduta.
Il Presidente Niro a questo punto ha ritenuto opportuno ricevere una delegazione , prima di riprendere la riunione.
“Siamo qui per dialogare, perché vogliamo confrontarci con la politica e perché vogliamo sapere come mai è stata bocciata la proposta di legge degli indignati, di iniziativa popolare con seimila firme di cittadini – hanno detto, in sintesi, gli intervenuti -.Vogliamo un Consiglio aperto per discutere i temi più importanti che attanagliano la nostra Regione. Voi dovete confrontarvi con i cittadini, dovete avvicinarli alle istituzioni, non allontanarli.”.
Per tutti ha risposto il Presidente Niro che, come anticipato, ha affermato di voler dare seguito alla richiesta di “stati generali”, attraverso l’ascolto di più soggetti, sui temi prioritari, per lavorare insieme, ma ha chiesto anche il tempo indispensabile per organizzarli.
Con tale intesa si è potuto riprendere i lavori del Consiglio, da parte del vice Presidente Di Pietro, in quanto il Presidente Niro ha dovuto ricevere altre due delegazioni, questa volta di lavoratori della Protezione Civile e della Formazione Professionale.
Tornati in aula, e tornato l’ indispensabile “silenzio”, c’è stato solo il tempo per far meglio puntualizzare la risposta alla interrogazione del Movimento cinque stelle, sul riordino delle funzioni esercitate dalle Province, da parte dell’assessore Petraroia, dopodiché il vice Presidente Di Pietro, poco prima delle 19,30 ha chiuso la seduta.
Sulla interrogazione, per la quale la consigliera Manzo si è dichiarata SODDISFATTA, il vice Presidente Petraroia ha integrato la precedente risposta leggendo una informativa del direttore d’area, sostenendo, tra l’altro che “la Regione è impegnata da qualche mese su più tavoli istituzionali di confronto: in particolare partecipa costantemente sia agli incontri convocati dal competente Osservatorio nazionale istituito in sede di Conferenza Stato-Regioni che, oltre ad essere un tavolo di confronto tecnico tra le varie strutture regionali, costituisce anche un importante luogo di interlocuzione tra Governo e Regioni, sia alle riunioni ed organismi organizzati a livello di Osservatorio locale….Le linee guida del percorso finale possono riassumersi nel modo seguente: la Regione ha manifestato il proprio interesse a riacquisire tutte le (poche) funzioni riguardanti materie di propria competenza, già svolte dalle Province. Conseguenza diretta di tale scelta è l’assorbimento del relativo personale nei ruoli della regione, nei limiti dei trasferimenti finanziari stabiliti in Bilancio. A tal proposito è già stata predisposta dalla competente struttura una bozza di legge di riordino di quelle funzioni che sarà approvata, dall’organo esecutivo, non appena l’osservatorio regionale avrà preso atto e validato il percorso di riordino (si stima che tale risultato sarà raggiunto entro fine maggio). Con riferimento, invece, al problema del personale provinciale che sarà in esubero, si è giunti ad una intesa di massima oggetto di approvazione da parte del competente osservatorio dell’incontro di oggi 19 maggio, che raccoglie l’ampia disponibilità della Regione ad assorbire nelle proprie fila il personale provinciale dotato di profili e professionalità di proprio interesse, fermo restando che il passaggio avverrà su base volontaria (istanza) e previa selezione attuata nel rispetto del vigente regolamento sulla mobilità”.
Il Consilgio regionale del Molise tornerà a riunirsi mercoledi 27 maggio alle ore 10,30.
Il Presidente Niro sospende i lavori e riceve una delegazione di rappresentanti di comitati e indignati
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