“Bisogna ricercare ciò che unisce, tralasciando ciò che divide. E’ il succo della enciclica ^Pacem in Terris^, l’ultima pubblicata da papa Giovani XXIII, nell’aprile del 1963, quando il Pontefice italiano, ora in Santità, era già abbondantemente provato dalla malattia, quella malattia che dopo poco l’avrebbe portato alla morte. Con essa Giovanni XXIII ci ha trasmesso un messaggio inequivocabile, da inoltrare alle future generazioni con ogni mezzo. Uno di essi è rappresentato certamente dalla PERUGIASSISI ^Marcia per la Pace e la Fraternità^ che si svolge ogni anno nella terra del ^poverello^ per antonomasia. E’ ancora viva l’eco dell’ultima edizione, conclusasi nella giornata di ieri che ha richiamato in Umbria, un ^esercito^ di oltre centomila persone, provenienti da ogni angolo del mondo, quello stesso mondo ove i diritti umani, purtroppo, vengono ancora lesi in maniera irrimediabile.
Il Molise non ha voluto far mancare la sua partecipazione, assicurata dalla presenza del gonfalone e dalla mia persona, unendosi a tutte le altre Regioni, alle tantissime città, alle associazioni, alle scuole, agli enti locali, ai giovani, nella consapevolezza che insieme si può vincere.
Una esperienza straordinaria, unica, piena di profondi significati. Una testimonianza convinta che è possibile costruire un altro mondo, un mondo di pace. Basta inseguirlo, crederci, nella considerazione che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ma inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace e dalla considerazione ulteriore che l’avvento di un mondo in cui gli essere umani godano della libertà di parola e di credo e della libertà dal timore e dal bisogno è stato proclamato come la più alta aspirazione dell’uomo. Perché la pace è un diritto dell’uomo che va riconosciuto e rispettato. Perché la guerra è insopportabile. La pace di cui si ha necessità, la pace che si vuole, non è soltanto il contrario della guerra, ma nasce principalmente dal rispetto dei diritti umani fondamentali. A cento anni dalla prima guerra mondiale dobbiamo costruire un grande laboratorio della cultura della pace, del dialogo e della fratellanza. E’ una grande occasione per non perdere questo preziosissimo bene comune rappresentato, appunto,dalla pace. E’ il messaggio forte che è scaturito dall’importantissimo appuntamento di domenica”.
Vincenzo NIRO Presidente Consiglio Regionale del Molise