Il Partito Comunista dei Lavoratori ha partecipato alla mobilitazione sul 60° anniversario dei trattati CEE

Il Partito Comunista dei Lavoratori ha partecipato alla mobilitazione del 25 marzo sul 60° anniversario dei trattati CEE, confrontandosi con le proprie proposte che ovviamente interessano anche il Molise.
Le masse popolari molisane come le altre non hanno nulla da guadagnare dalla truffa nazionalista “sovranista” di destra (Salvini, Le Pen e compagnia) cioè dalla sovranità degli sfruttatori, capitalisti e banchieri “nazionali”, un grande inganno con cui la borghesia in ogni Stato arruola i propri lavoratori contro i lavoratori di altri paesi e scatena guerre tra poveri fomentando xenofobia, facendo sciacallaggio sull’esplosiva questione dei migranti; né da “sovranismi di sinistra” (l’inganno che dal ritorno alla lira possa conseguire un potere nazionale per una migliore distribuzione della ricchezza); né dalle illusioni falsamente “progressiste” di “democratizzazione” dell’UE, irriformabile Unione di Stati capitalisti unicamente interessati a partecipare alla spartizione del mondo nel nuovo mercato globale,e strumento di oppressione e sfruttamento delle masse operaie e popolari, comprese quelle molisane.

Noi, anche dal Molise, proponiamo una risposta diversa alla questione cruciale dell’Europa.
L’alternativa non è tra Euro o lira ma tra lavoratori e capitalisti, tra la conservazione dell’attuale Europa capitalista e la costruzione di un’Europa socialista.
Se le leve della società rimangono in mano alla minoranza di sfruttatori oggi dominante, a pagare rimangono sempre gli stessi: i lavoratori e le masse povere.
E a guadagnarci sono sempre gli stessi: i capitalisti e i loro profitti.
Il proletariato europeo ha a più riprese dato prova della sua disponibilità alla lotta, vedi ad esempio la lotta del proletariato greco o dei lavoratori e giovani francesi, sfidando lo stato di emergenza e lo stragismo fascioislamista; e più in generale come mostrato da ogni piccola e grande vertenza o mobilitazione che ha attraversato e attraversa i paesi del vecchio continente.
Ma bisogna costruire, anche dal Molise, una direzione politica rivoluzionaria del movimento operaio, da portare su scala europea, che sappia mettere le rivendicazioni transitorie al centro dell’agenda, a partire dalla cancellazione del debito pubblico usuraio verso i banchieri per recuperare risorse da destinare ai servizi per la collettività (sanità, ambiente, previdenza, beni culturali ecc.), e ad un piano straordinario di occupazione per opere e servizi di cui v ’è bisogno, da un sistema bancario e produttivo da espropriare e porre sotto il controllo dei lavoratori per un piano di azzeramento della disoccupazione e di produzione funzionale alle esigenze della società e di estensione dei diritti sociali e civili, ponendo le basi per un governo dei lavoratori degli Stati uniti socialisti d’Europa.
Solo un governo dei lavoratori, infatti, può mettere veramente in discussione l’oppressione del capitalismo europeo e dei suoi organismi di potere, contro l’UE imperialista e contro ogni populismo reazionario che tende a ingannare le masse con le truffe nazionaliste o xenofobe per distoglierle dai veri responsabili dell’attuale disastro: i grandi padroni dell’industria e i banchieri , il loro logoro e oppressivo sistema capitalistico ormai senza sbocchi.

Tiziano Di Clemente

Commenti Facebook