Il Papa sulle strade di Cappussi! Con un traffico nazionale deviato obbligatoriamente (con tutte le polemiche connesse) e l’imminente arrivo di “Francesco” in Molise, le strutture interpoderali protagoniste di ben due puntate de Le Iene, finite persino su Cronaca Vera, diventano l’emblema di un modo di fare tutto italiano, oltre che molisano, che vede la povera gente soccombente nei confronti della pubblica amministrazione. Ricordate il caso dell’imprenditore 92enne incatenato da anni davanti alla sede del Consiglio Regionale del Molise? Di recente il caso è divenuto di dominio pubblico grazie al servizio di Giulio Golia e Nicola Remisceg, giunti appositamente in Molise, per ben due volte, per documentare l’ingiustizia subita dall’anziano imprenditore che, a fronte di 80 chilometri di strade realizzate su tutto il territorio regionale, una delibera della Giunta regionale che si impegnava a pagarlo entro 30 giorni, ben due decreti ingiuntivi per otto milioni di euro e il pignoramento della sede della Regione di via del Pozzetto a Roma, non riesce ad ottenere il pagamento di quanto dovuto. E sì che su quelle strade ci camminano tutti, compresi consiglieri e assessori che non hanno mantenuto fede all’impegno! Le userà Papa Francesco per spostarsi, o almeno il suo seguito, la scorta vaticana, sacerdoti e vescovi delle varie diocesi. Ebbene, la sorte oggi ci ha messo lo zampino. O meglio, visto il tema, deve essere stata la Provvidenza ad essersi “intromessa” nei piani degli umani. In che modo? Ma è semplice. Indovinate un po’ dove passano auto e mezzi pesanti che percorrono la Statale 17 tra Campobasso e Isernia, per raggiungere Roma, Napoli, o Benevento? Sì, proprio sulle strade che la Regione Molise non vuole riconoscere. Insomma, quelle strade sono aperte al pubblico transito, ma non sono mai state pagate a chi le ha realizzate, un povero vecchio che da anni si incatena per vedersi riconosciuti i propri diritti. Con la chiusura del viadotto Callora tutto il traffico nazionale che attraversa il Molise è dirottato proprio sulle strade di Antonio Cappussi, che tempo fa si era auto-denunciato al Prefetto minacciando di farle saltare in aria.
“Oggi – interviene il lucido e combattivo vecchietto – chiedo al gentile Prefetto Di Menna come andrebbe e finire se dovessimo imporre la chiusura immediata di quelle infrastrutture, a pochi giorni dall’arrivo del Papa, con una previsione di traffico veicolare, in quei giorni, che farà letteralmente scoppiare il Molise?”. E il Sig. Cappussi ha ragione. Il Molise è attualmente spaccato a metà. Per poter raggiungere Roma dal capoluogo di regione, per collegare Isernia con Campobasso, per andare a Benevento o a Napoli siamo tutti costretti a passare sulle sue strade. Speriamo che la venuta di Papa Francesco serva a imprimere una via preferenziale all’accordo che il Presidente Frattura ha mostrato di voler perseguire. Sarebbe un vero e proprio miracolo per quest’uomo caparbio che chiede giustizia, ricordando che lo stesso vescovo Bregantini, anni fa, si era interessato della questione sollecitando con coraggio l’allora governatore a liquidare quanto dovuto all’imprenditore. Nel frattempo, nell’attesa del miracolo, continueremo a percorrere le strade fantasma, quelle che la Regione Molise non ha mai voluto vedere!
Il Papa sulle strade di Capussi. Francesco attraversa le vie della polemica
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