A distanza di quattordici anni la Regione Molise ha positivamente recepito la legge quadro nazionale n. 328/2000 sulle politiche sociali approvando il 6 maggio 2014 la propria legge regionale di settore n. 13/2014. A seguire è stato adottato il Regolamento Attuativo n. 1/2015 e ed il 1° dicembre 2015 il Consiglio Regionale ha approvato all’unanimità il Piano Sociale Triennale 2016-2018.
Con questo percorso amministrativo, politico e istituzionale, è stata riconosciuta finalmente la giusta dignità al settore delle Politiche Sociali che in Molise coinvolge migliaia di volontari, quattromila operatori e centinaia di associazioni, strutture, centri di servizio, case famiglia e residenze per anziani e/o per diversamente abili.
Finalmente è stata costruita una cornice normativa a sostegno di una giusta progettualità dei Piani Sociali di Zona assegnando risorse e offrendo certezze e prospettive. Solo per le politiche di accoglienza dei profughi e rifugiati sono stati attivati decine di SPRAR e di centri di accoglienza per poco meno di 2 mila immigrati e oltre 500 addetti.
L’esperienza delle borse lavoro che hanno consentito nel 2015 a 1400 cittadini in condizioni di forte disagio sociale di operare per 6 mesi in progetti di pubblica utilità nei comuni, le norme sul Reddito di Inclusione Sociale Attiva finalizzato ad assegnare risorse a 300 nuclei familiari poveri, l’ampliamento a poco meno di 450 non autosufficienti dei fondi di sostegno alle loro famiglie e una miriade di progetti per l’integrazione dei diversamente abili, l’inclusione lavorativa, le pari opportunità e la promozione attraverso l’attività sportiva, culturale o imprenditoriale.
Al cospetto di un’innovazione di tale spessore costituisce un errore la decisione della Giunta Regionale di procedere alla soppressione del Servizio Politiche Sociali con l’accorpamento alla Direzione Generale della Salute.
Il contrasto alla povertà, l’accoglienza dei rifugiati, l’integrazione dei soggetti svantaggiati, le pari opportunità, il servizio civile e innumerevoli altre opportunità nulla hanno a che vedere con l’Assessorato alla Sanità e con la Direzione Generale delle Politiche della Salute.
E’ un grave sbaglio quello di privare le associazioni, gli ordini professionali, gli Ambiti Territoriali di Zona, i centri di accoglienza dei rifugiati e tutti gli operatori, di un Servizio Regionale delle Politiche Sociali. Un errore ragionieristico che confonde l’attenzione verso i più deboli con un efficientismo senza anima e privo di sensibilità.
Il Movimento dei Cristiano Sociali del Molise promuove una petizione popolare tesa a salvaguardare e potenziare le POLITICHE SOCIALI sul territorio revocando la Delibera di Giunta Regionale n. 151 dell’11.04.2016 che smantella il Servizio e lo inserisce nell’Assessorato alla Sanità.
I cittadini che intendono aderire alla sottoscrizione potranno firmare la petizione popolare e inoltrarle al recapito cristianosocialimolise@gmail.com per consentire la successiva trasmissione alle Amministrazioni Comunali, ai Piani Sociali di Zona, alla Prefettura, al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e alla Regione Molise.
Le misure di contrasto alla povertà attivate dal Governo e la concessione delle borse lavoro sono di pertinenza del Ministero del Lavoro, le politiche di accoglienza dei rifugiati sono di competenza del Ministero dell’Interno, nel mentre le misure sul Servizio Civile e per le Pari Opportunità sono attribuite alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Solo il settore socio-sanitario è assimilabile all’Assessorato alla Sanità ma non per questo si può procedere allo smantellamento delle POLITICHE SOCIALI in MOLISE.