Il Movimento Consumatori dice no alle speculazioni finanziarie sul cibo e sostiene “Sulla fame non si specula”, la campagna nata nell’aprile del 2011 che ha via via aggregato importanti sigle del non profit, enti locali e singoli cittadini. Almeno dal 2005, alcuni operatori finanziari hanno cominciato a investire ingenti somme di denaro nei cosiddetti titoli finanziari derivati legati ai beni alimentari, che ‘derivano’ cioè il loro rendimento dall’andamento dei prezzi dei prodotti agricoli sui mercati internazionali, perdendo la propria funzione originaria di assicurazione sulla fluttuazione dei prezzi e divenendo strumenti di mera speculazione. Si tratta ormai troppo spesso di titoli che costituiscono delle vere e proprie scommesse: si “punta” sull’aumento dei prezzi del cibo e si guadagna se la previsione si avvera. Nella finanza di oggi anche un’alluvione o una siccità prolungata in una certa regione del mondo si possono trasformare in un’opportunità per guadagnare sul mercato finanziario, con rendimenti che possono essere anche del 50% o del 100%.
“Obiettivo di Sulla fame non si specula è creare una vasta mobilitazione a sostegno di una riforma dei derivati in sede Ue, chiedendo che il diritto al cibo sia tutelato dalla speculazione finanziaria – spiega Alessandro Mostaccio, segretario generale di Movimento Consumatori – e che all’arricchimento smisurato di qualche nano della finanza consegua la negazione del diritto al cibo per intere popolazioni. Il nostro sostegno a questa iniziativa si è fatto ancora più convinto dopo che nella Carta di Milano di Expo 2015 (la cui stesura purtroppo non ha visto il coinvolgimento delle associazioni di consumatori) è sparito ogni riferimento al tema della speculazione finanziaria che era contenuto nel Protocollo di Milano, promosso dal Barilla Center for Food and Nutrition cui la Carta di Milano si è ispirata. Per MC è fondamentale che l’Italia e tutta la comunità internazionale non perdano l’occasione che l’Expo, il cui tema è ‘nutrire il pianeta, energia per la vita’, lasci un’eredità tangibile di equità nell’accesso al cibo”.
“Da Milano da cui è partita questa campagna – afferma Emanuela Citterio, coordinatrice dell’iniziativa – ci aspettiamo un segnale forte che dica che il diritto al cibo vale più del profitto a breve termine ottenuto attraverso operazioni speculative che ignorano ogni possibile conseguenza sulla vita delle persone. Abbiamo due principali obiettivi per il 2015: sostenere la riforma dei derivati chiedendo che il diritto al cibo sia protetto e fare in modo che Milano, in occasione di Expo 2015, diventi la città simbolo di un equilibrio possibile, quello fra una finanza sana e un cibo buono alla portata di tutti”.
Filippo Poleggi
Presidente Movimento Consumatori
Il Movimento Consumatori tra i sostenitori della campagna “Sulla fame non si specula”
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