Torna Monfrà Jazz Fest, la rassegna che in questi anni ha saputo legare in modo indissolubile musica e territorio. Si riparte il 19 giugno, con un cartellone destinato a proseguire fino a settembre, ricco di artisti di grande levatura chiamati ad esibirsi in alcuni dei luoghi più belli del Monferrato. I primi nomi e date del programma sono stati appena pubblicati sul sito https://www.monjazzfest.it/ e rilanciati dai social della manifestazione.
Persino nel 2020 il MonJF non ha mai rinunciato ad incontrare il suo pubblico, riuscendo a ritagliarsi tra i lockdown uno spazio importante per presentare un cartellone di rilievo, ma il 2021 è davvero l’anno della ripartenza anche per la manifestazione: oltre 30 esibizioni tra grandi e piccoli concerti, circa 60 artisti coinvolti, concentrati tra il terzo week end di giugno, con la tradizione anteprima in occasione della Festa della Musica, e le prime due settimane di settembre, quando il MonJF entrerà nel vivo e riempirà di note Casale e non solo.
Ima Ganora, fondatrice e presidente di Le Muse Accademia Europea d’Arte, che dal 2018 organizza il MonJF, fa il punto sulle novità dell’edizione 2021: “Il Festival ha sempre avuto una vocazione giovane e questa edizione presenterà artisti di alto livello soprattutto under 35, un elemento sottolineato dalla direzione artistica affidata a Riccardo Marchese (il batterista casalese, classe 1997, ha già al suo attivo uno straordinario palmares). Vogliamo che il MonJF sia sempre più un punto di riferimento per quei talenti che hanno già dimostrato la loro bravura e si stanno affacciando al panorama internazionale. Questo però non significa che rinunceremo ad omaggiare grandi maestri come una stella del jazz della nostra provincia ospite per un concerto evento a settembre”.
Un’altra novità saranno le collaborazioni: “Viene confermato il gemellaggio con il Festival molisano “Borgo in Jazz”, – continua Ima Ganora – ma abbiamo anche uno scambio con Biella e il suo storico Biella Jazz Club che porterà a due momenti di incontro tra letteratura e musica, e poi abbiamo aperto anche una collaborazione con Siena Jazz”.
Il territorio monferrino, patrimonio Unesco, rimane centrale nel Monfrà Jazz Fest, “Il Po e i boschi che sono tratti distintivi anche rispetto ai territori vicini sono sempre protagonisti, ma quest’anno lo saranno anche le Big Bench: i concerti sulle panchine e tra i vigneti sono stati molto apprezzati lo scorso anno e abbiamo pensato di renderli parte integrante del programma. La collaborazione con il Comune di Casale ci permetterà inoltre di realizzare una serie di “cartoline musicali” che andranno ad impreziosire alcuni dei luoghi più belli della città”.
Il Festival si avvale della collaborazione oltre che del Comune di Casale e del comune di Odalengo Grande anche di Energica, della Distilleria Magnoberta, di Krumiri Rossi e della partnership con Amici del Po, tutti coinvolti attivamente nel progetto a cominciare proprio dal primo appuntamento.
I concerti: ensemble sul Po al tramonto e all’alba e uno straordinario solista nel bosco
Per questi primi concerti di giugno si torna suoi luoghi più cari al Festival: a cominciare dall’imbarcadero sul Po di viale Gramsci a Casale Monferrato col 19 giugno alle ore 19 per un concerto che saluterà il tramonto sul fiume. Protagonista è AURA NEBIOLO QUARTET con un repertorio che attinge al songbook americano del ‘900 attraverso arrangiamenti ricercati e accattivanti. L’ensemble è formato da Aura Nebiolo – Voce; Maurizio Vespa – Vibrafono; Enrico Ciampini – Contrabbasso; Edo Bellotti – Batteria. Il concerto è accompagnato da un aperitivo offerto da Associazione Amici del Po.
Si ritorna nello stesso luogo il giorno dopo domenica 20 giugno per assistere al levarsi del sole sull’acqua in un appuntamento che è un must del Monfrà Jazz Fest fin dalla prima edizione nel 2018: il concerto all’alba sul Po. L’orario è le 7 del mattino, ma questo non ha mai scoraggiato le centinaia di persone che accorrono qui ogni anno attratte non solo dalla musica ma dall’atmosfera peculiare della città silenziosa che permette alle note di riflettersi sullo specchio dell’acqua insieme alla luce. Protagonista di questo concerto è il 20 STRINGS TRIO, una formazione che propone il sound caldo e multiculturale del Gypsy Jazz unendo musicisti dalle esperienze variegate in un progetto con colori d’altri tempi, che però non perde di vista il lavoro degli artisti contemporanei. L’intenzione dei 20 Strings è quella di riproporre un genere raffinato ma al contempo divertente, caratterizzato dall’equilibrio tra melodia e virtuosismo, tra tempi sfrenati, lenti e ballabili, tra armonie tipicamente jazz e progressioni armoniche caratteristiche della musica zingara e dell’eredità di Django Reinhardt. La formazione vede Mauri Mazzeo – Chitarra solista; Andrea Garombo – Contrabbasso; Alberto Palazzi – Chitarra ritmica.
Il Concerto è accompagnato dalla colazione offerta dall’Associazione Amici del Po che vede oltre ai tradizionali cappuccino e cornetto anche offerte “più monferrine”. Non vi scandalizzate se vedrete tanti salutare la giornata con un panino alla Muletta, anche questa è ormai una tradizione del MonJF
Altra location, ormai considerata must per chi segue il Festival è quella che ospita l’ultimo concerto di questo primo stage del MonJF: l’Eremo di Odalengo Grande raggiungibile, dopo una camminata di 10 minuti nel bosco vicino al comune monferrino. L’appuntamento è alle 17 di domenica 20 giugno. Tra gli alberi (letteralmente) si esibisce Luca Gusella, unanimemente considerato dalla critica nel novero dei migliori musicisti jazz italiani. Timpanista, percussionista e compositore ha collaborato con le principali istituzioni lirico sinfoniche e da camera italiane, nonché in ambito jazzistico tra gli altri nelle orchestre di Ray Charles, Barry White, Giorgio Gaslini, Franco Battiato e Milva/Tango Seis in occasione di tournées italiane. La sua performance si intitola “Caleidoscopio musicale” un continuo mutare di suoni riflessi ed echi arricchito da situazioni timbriche, con brani scritti e improvvisati o sostenuti da loops. Vengono esplorati territori modali, tonali, free, puntillistici e minimalisti, brani melodici e frammenti percussivi, dove la quarantennale esperienza fatta dal percussionista con svariati generi musicali si incontra con la creazione estemporanea. Al termine del concerto la ProLoco di Odalengo Grande è a disposizione per una appetitosa “merenda sinoira”.
Poi il 4 settembre 2021 si ricomincia, con altri luoghi e altri straordinari musicisti.
Tutti i concerti sono gratuiti e su prenotazione, che può essere effettuata direttamente sul sito https://www.monjazzfest.it/ cliccando su “Prenotazioni via Eventbrite”. Le offerte enogastronomiche che accompagnano i concerti sono a pagamento.