di Paolo Santangelo*
Questo cocktail è un’autentica leggenda italiana nel mondo, fu inventato intorno agli anni ’20 nella città di Firenze, da suo ideatore il conte Camillo Negroni, la cui storia si riconosce solo e particolarmente per aver dato origine al drink che porta il suo nome. Il conte era un assiduo frequentatore del nobile Caffè Casoni sito in via Tornabuoni a Firenze, locale che poi cambiò in Caffè Giacosa e tra le altre cose poi acquistato da Roberto Cavalli, che comunque ha sempre conservato quell’atmosfera da caffè ottocentesco, quindi elegante e antico come tradizione vuole.
Ebbene il conte Negroni un giorno chiese al barman Angelo Tesauro di cambiare drink, invece del consueto aperitivo americano voleva qualcosa di diverso e nuovo, per cui fu sostituito il seltz con il gin, che ovviamente piacque al Conte e da qui il nome, il primo “Americano alla moda del conte Negroni”, poi diventato il famoso Negroni che conosciamo oggi. Una storia semplice che nasce dall’esigenza di un singolo per poi diventare patrimonio di tutti, è chiaro che questo accade solo quando un’invenzione è funzionale e piace, ed è quel che è successo con il Negroni, cocktail famoso e consumato ovunque nel mondo, che nasce da una storia tutta italiana.
Tre elementi alcolici per un grande cocktail, forse uno dei drink più semplici da preparare almeno in occidente, essendo composto da liquori abbastanza comuni almeno nell’emisfero occidentale, tuttavia sappiamo che il Negroni è ben apprezzato anche in oriente, probabilmente anche per via della sua italianità e origine. Non è un mistero, infatti, che il made in Italy ha vita facile ovunque, questo vale non solo per i prodotti ma anche appunto per simboli come questo, il Negroni è al primo posto tra i cocktail italiani più famosi insieme ovviamente al Bellini e altri.
Dettagli storici del Negroni
In pochi anni il Negroni si affiancò ai grandi cocktail anglosassoni, tanto da diventarne uno dei maggiori competitori nei gusti degli stessi americani, dunque dalla piccola Firenze verso la conquista del mondo, almeno quello di chi ama bere con gusto e classe, che non rinuncia neppure al piacere dell’eleganza, perché, come spesso un vecchio detto ricorda, “la bellezza ha sempre ragione”, ecco, il Negroni è sì bello ma anche e soprattutto buono e piacevole al palato. Un cocktail per molti ma sicuramente non per tutti, il suo gusto e sapore sono unici, particolare al punto che si ama per sempre o mai, ma sono rari i casi in cui non si apprezzi un buon drink come questo.
L’esperienza del conte Negroni dopo vari viaggi in Inghilterra e Stati Uniti, dove aveva avuto il piacere di provare le specialità di alcoliche di queste terre, sentiva appunto l’esigenza di cambiare, di provare gusti e sensazioni nuove, differenti da tutto ciò che aveva provato e conosciuto fino ad allora. La richiesta che Negroni fece al barista, era dettata dalla voglia di rendere più incisivo il grado alcolico del tradizionale americano che spesso consumava, da qui la scelta del cambio seltz – gin, con la quale venne a crearsi un’alchimia che cambiava tutto, diventava qualcosa di nuovo più deciso e forte, il Negroni era nato!
Ricordiamo gli elementi che compongono il cocktail
Il Negroni si compone di tre soli elementi alcolici, che vediamo qui sotto:Gin
Campari
Vermut rosso
Il Gin, Campari e Vermut rosso in parti uguali, 3 cl per comporre un Negroni, le dosi uguali per non far torto a nessuno dei tre, quindi se vogliamo un cocktail “democratico” ed equilibrato, così come lo volle il conte e come viene ancora oggi servito. Anche la preparazione rispecchia la semplicità con la quale è stato ideato; uno dei pochi cocktail che si prepara direttamente nel bicchiere, mettere del ghiaccio in un tumbler basso per raffreddarlo, poi si scola il tutto e s’inizia a versare i tre ingredienti per poi mescolarli. Si completa il tutto con una bella fetta di arancia, ed essendo un drink dal tono amaro, si può consumare anche come tonico contro la calura estiva allungandolo con della soda, ovviamente non è più il classico Negroni ma funge perfettamente come buon refrigeratore contro il caldo. Piccola nota, evitare il ghiaccio triturato poiché sciogliendosi più velocemente rischia di annacquare troppo il drink della versione classica, che invece deve mantenere il suo sapore intenso.
Qualche curiosità sparsa sul Negroni, anche sbagliato
È vero che quando una cosa è ben fatta e piace può non solo avere delle imitazioni, ma produrre delle infinite variabili, una di queste è nota come il “Negroni sbagliato”. In quel di Milano il barman Mirko Stocchetto, fece l’errore di sbagliare bottiglia, invece del gin versò il brut, e così nacque una versione del tutto nuova da un errore fatto in buona fede, qualcosa che neppure il suo inconsapevole inventore poteva immaginare. Nacque così il Negroni Sbagliato, il quale fece subito breccia prima con i milanesi e poi nel resto d’Italia e nel mondo, questo per dire che le cose spesso vanno in un verso inaspettato creando piacevoli novità, di fatto oggi è il secondo Negroni più famoso al mondo.
Resistente nel tempo, il Negroni è passato indenne alla guerra e oggi è più che mai apprezzato nelle più svariate e variopinte versioni, tutte comunque sempre riconducibili all’originale inventata dal conte. Una delle versioni più recenti è stata quella inventata dal barman dell’Hotel Excelsior durante il Giubileo, in onore di un cardinale ospite creò il Negroni del Cardinale, una variante che sostituisce il Martini rosso con il dry, ovviamente fu apprezzato e rimase come variante al classico cocktail. Oltre la versione sbagliata dunque, se ne contano molte altre, tuttavia nessuna si discosta dall’idea iniziale del conte Negroni, che, di fatto, è impossibile da sostituire completamente negli elementi, a patto di cambiare completamente tipologia di cocktail. Secondo alcune statistiche, il Negroni è comunemente bevuto da personalità dello spettacolo in occasioni mondane, infatti, è uno dei cocktail che più spesso è presente in party e cerimonie di alto livello, a dimostrazione che si tratta di un drink la cui eleganza è ancora oggi ben apprezzata nei più diversi ambienti e ceti sociali, tuttavia anche i comuni mortali possono gustare il Negroni, infatti, la sua popolarità non è mai venuta meno a ogni cambio generazionale!
*bar manager ed esperto horeca
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