Il Molise non rinunci alla legalità e tenga viva la memoria delle vittime di mafia

Nella lettera al figlio di una delle vittime di mafia della nostra terra, il nostro coordinatore regionale sprona ciascuno di noi e tutti insieme a porre in essere comportamenti virtuosi, essenziali e rispettosi della legalità.

Non c’è sviluppo e non ci sono diritti nei territori in cui domina la criminalità organizzata. Se la malapianta mette radici nelle istituzioni, negli uffici statali, nelle imprese e nelle attività commerciali, professionali e sanitarie, sarà sempre più difficile tutelare i cittadini onesti, assicurare gare d’appalto corrette, salvaguardare la meritocrazia nelle strutture pubbliche e tenere lontano il condizionamento dei gruppi di interesse dalle scelte della pubblica amministrazione.

La legalità é un valore imprescindibile che merita una mobilitazione permanente delle coscienze per non dare mai per scontato la vittoria dello Stato sulle organizzazioni malavitose.

C’è un Molise bello che vince con imprese sane o con talenti naturali di successo come testimoniano gli spazi conquistati negli ultimi giorni su Rai Uno o sul principale quotidiano nazionale. Un Molise che chiede alle istituzioni di far rispettare le regole a tutti e di non cedere il passo all’indifferenza o peggio alle infiltrazioni di camorra e mafia sul nostro territorio.

La scorsa settimana l’Italia ha ricordato il 25° anniversario della strage di Capaci e, in uno dei nostri piccoli comuni, è stato ricordato il 35°anniversario del tragico assassinio di una vittima di camorra con l’intitolazione della locale Caserma dei Carabinieri a questa figura troppo poco conosciuta nelle nostre scuole.

Ebbene occorre prestare maggiore attenzione sul piano dell’educazione alla legalità e su quello della formazione delle coscienze a coloro che si sono battuti con tutte le proprie forze a tutela e salvaguardia della nostra sicurezza.

Non si commetta l’errore di considerare ovvie o banali le lotte a contrasto della criminalità organizzata, né si sostenga con superficialità che il Molise è estraneo a questo fenomeno. Si costruisca una rete di solidarietà ampia tra scuole, chiese, stampa, sindacato e associazioni per fare in modo che le ricorrenze di anniversari rilevantissimi diventino gli anniversari di tutti e non solo delle Forze dell’Ordine, dei familiari delle vittime e di ristretti nuclei di figure più sensibili e attente.

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