La dignità di una regione non si misura per estensione territoriale e tanto meno per numero di abitanti. Il Molise è tra le sei regioni meridionali su otto ad essere stata esclusa dalla compagine ministeriale in un Governo in cui su 18 componenti solo due sono del Sud. Ma nel mentre per gli altri territori meridionali si è provveduto ad assicurare una rappresentanza nel novero dei 44 Sottosegretari eVice-Ministri, il Molise è stato nuovamente escluso con una scelta sbagliata e non condivisibile.
Non pongo un problema su chi poteva essere individuato ma sul perché in un Governo con una forte trazione nel Centro – Nord si è precluso il diritto alla rappresentanza ad una regione meridionale alle prese con una crisi economica devastante e con percentuali di disoccupazione terrificanti.
La figura poteva, serenamente, essere individuata tra i parlamentari molisani che sostengono la maggioranza (2 senatori e 2 deputati), tra i segretari regionali del PD e del NCD guidati da due donne autorevoli e preparate che svolgono funzioni di rilievo in ambito nazionale, o tra le innumerevoli personalità, professionisti, accademici, economisti, manager, tecnici o imprenditori di origini molisane che per prestigio e competenza non hanno nulla da invidiare a chicchessia.
Il Molise non è una terra di nessuno da relegare tra le varie ed eventuali, ma ha una storia che merita rispetto al di là dei partiti e degli schieramenti.