“La Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato deve rappresentare oggi un’occasione importante per riflettere su un fenomeno in crescita, quello delle migrazioni, che ha registrato negli ultimi tempi un aumento impressionante. Sempre più persone, infatti, si spostano da un Paese all’altro in cerca di dignità, accoglienza, salvezza e speranza di riscatto, dovendosi confrontare spesso con misure di tutela inadeguate o con mezzi insufficienti.
Questo fa sì che tali movimenti siano seguiti, il più delle volte, da conseguenze negative, capaci di generare, per incuria e negligenza, avvenimenti di inaudita drammaticità, come è avvenuto pochi mesi fa a Lampedusa.
Il problema ancora oggi dilagante, nonostante i molteplici sforzi compiuti, resta infatti l’assenza di una mentalità capace di superare i diversi pregiudizi impiegati per valutare le migrazioni, quelli ad esempio legati al timore che l’accoglienza di persone straniere possa provocare danni in termini di sicurezza sociale o introdurre nuovi fattori di criminalità, senza considerare invece la risorsa che queste persone possono rappresentare o le esigenze fondamentali che le muovono nel loro viaggio. Oggi più che mai c’è bisogno di recuperare quel senso di solidarietà perduto, la consapevolezza che la società potrà migliorare soltanto se ogni persona verrà rispettata in quanto tale e considerata nella sua totalità, nelle sue ambizioni, nel suo desiderio di provare ad essere ciò che desidera.
In tale ottica, questa giornata mi auguro possa servire a promuovere un impegno serio per il superamento di una cultura discriminatoria, a favore di una cultura che sappia, invece, valorizzare e gestire gli effetti positivi sul territorio ospitante, o di transito, nell’ottica di un reciproco arricchimento”.