“All’esito della riunione tenutasi presso la Prefettura di Campobasso, sento il dovere morale di intervenire sulle tante vertenze ancora irrisolte che caratterizzano purtroppo la nostra regione. Oggi in particolare presso la Prefettura si è discusso o meglio, si sarebbe dovuto discutere, del futuro di centinaia di lavoratori della Gam di Bojano e dello Zuccherificio di Termoli. Apprendo però dalla stampa con profonda tristezza che ancora una volta nessuna prospettiva o soluzione alcuna è stata proposta dall’Assessore al Lavoro Michele Petraroia il quale ha chiuso l’incontro rinviando all’opportunità di inviare un telegramma alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per chiedere di accelerare il procedimento afferente il riconoscimento dell’area di crisi. Laddove gli è stata chiesta contezza del bando in itinere per salvare la Gam ha aggiunto solo ed unicamente un breve cenno all’approvazione del PSR. In buona sostanza ancora una volta solo tante parole che non restituiscono né lavoro né dignità ai lavoratori ormai allo stremo”. Così interviene sul tema lavoro il Consigliere Salvatore Micone che sottolinea che le politiche dell’occupazione siano stagnanti e non produttive di alcun risultato. “Ogni tanto, messo alle strette dalle centinaia di lavoratori che hanno perso il lavoro o sono in procinto di perderlo, l’Assessore Petraroia inventa fantomatiche procedure che non sono scritte in nessun testo di diritto pubblico o del lavoro né confacenti ad alcuna prassi amministrativa. Mi riferisco in particolare all’affidamento dell’incarico avente ad oggetto l’individuazione di una metodologia per la risoluzione delle vertenze molisane in favore delle Commissioni Consiliari I e II che l’Assessore ha fortemente voluto, in assenza di risposte concrete da dare ai lavoratori, nell’ambito del Consiglio monotematico del 10 marzo scorso. Subito ho sollevato la questione di illegittimità di tale procedura dal momento che le commissioni consiliari non hanno alcun potere gestionale che compete come noto al relativo Assessorato.
A distanza di 5 mesi le Commissioni, nella consapevolezza, da me condivisa, della loro estraneità alla materia ed alla funzione legata alla gestione delle politiche del lavoro, ovviamente non hanno prodotto alcun documento né impegno in merito alle svariate crisi occupazionali; nel mentre l’Assessore, dopo aver preso sapientemente tempo per ovviare a decisioni e soluzioni immediate, ai tavoli ancora pone l’attenzione su improbabili accordi con “Roma” o rinvia alla normativa sugli ammortizzatori sociali. La verità è che non sono queste le risposte che i lavoratori si attendono. Tante famiglie sono allo stremo, senza reddito o in balia di sussidi al reddito che stanno per terminare. Si aspettano ancora interventi per risanare l’economia molisana e con essa i livelli occupazionali arrivati ad oggi al loro minimo storico. Ci si aspetta ancora una politica del lavoro che guarda al futuro di questa regione, che crede nella necessità di interventi di politica attiva. Se poi Petraroia pensa che l’onere della politica attiva del lavoro sia stato assolto con i tirocini di garanzia giovani siamo a rispondergli di spiegarci come intende tutelare le fasce più deboli, tutti quei lavoratori cassaintegrati, in mobilità, disoccupati di lunga durata privi di alcun sostegno al reddito che ancora aspettano iniziative incentivanti per eventuali assunzioni da parte delle aziende molisane. E poi vogliamo ancora chiarezza su tutti i procedimenti tra cui quelli inerenti i bonus assunzionali, i contributi per l’autoimprenditorialità, i tirocini per il Piano Integrato Giovani e tanti altri che ristagnano presso gli uffici dell’Assessorato al Lavoro. Ci risponderà che sono partiti il servizio civile ed i tirocini di garanzia giovani…Peccato che la fascia più debole della popolazione in età lavorativa sia costituita da uomini e donne che non ne hanno più i requisiti anagrafici e che lui, da ex sindacalista, dovrebbe conoscere bene”, attacca Micone.
“Forse dobbiamo aspettare che l’Assessore Petraroia si liberi dai tanti impegni legati alla stesura di comunicati stampa ed annunci mediatici, anche spesso non propriamente inerenti le sue deleghe, per trovare il tempo di sedersi a quei tavoli che lui tanto ama con tecnici specialisti del settore per cercare vere e concrete soluzioni alle problematiche del lavoro della Regione Molise.
In attesa che si liberi, abbia almeno il coraggio di dire ai tanti lavoratori senza più dignità, con chiarezza ed onestà, qual è il loro futuro, insieme a quello delle loro famiglie e delle aziende per le quali essi lavorano”, conclude Micone.
Il lavoro in Molise, Micone: tra racconti e leggende dell’assessore Petraroia
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