Con il mancato rinnovo del contratto dei 97 precari della Protezione Civile, dal primo marzo senza contratto e senza posto di lavoro, il Governo regionale ha portato a termine il processo di smantellamento dell’Agenzia regionale di Protezione Civile, struttura che grazie all’impegno e alla professionalità del personale è stata per anni un fiore all’occhiello del nostro sistema regionale, un patrimonio, uno strumento importante frutto dell’impegno e delle attività delle precedenti amministrazioni regionali, quello stesso passato da cancellare nelle linee del sistema della discontinuità.
È questa la tanta sponsorizzata “rivoluzione di metodi, costi e servizi più efficaci”, più volte ribadita dal Governo regionale? Una rivoluzione da portare avanti a discapito di professionisti competenti, formati e regolarmente vincitori di un concorso pubblico?
97 tecnici e amministratori che vanno a ingrossare il già ampio bacino di disoccupati della Regione Molise, e che si vanno ad aggiungere agli 84 contrattisti della Protezione Civile che hanno visto scadere il loro rapporto lavorativo dallo scorso primo aprile 2015, e che per far valere i loro diritti sono stati costretti a ricorrere al Tar Molise, il quale deve ancora esprimersi sulla questione.
È possibile operare in questo modo in una regione dove il tasso di disoccupazione si attesta al 14,7%, tre punti in più rispetto al dato nazionale, con una disoccupazione giovanile da mesi su livelli record?
Eppure il Presidente Frattura aveva preso un impegno, quello di “definire insieme un percorso per i precari la cui posizione, a contratto scaduto, non prevede forme di accompagnamento”. Un impegno rimasto nell’aria, e mai veramente reso concreto, a totale discapito non solo dei lavoratori ma anche del territorio regionale, ancora profondamente segnato dal sisma del 2002, e che inevitabilmente subirà le conseguenze di questa situazione di forte precarietà. Un territorio a rischio sismico, a rischio idrogeologico, che ora resta scoperto delle dovute professionalità e delle necessarie sicurezze.
Proprio per queste ragioni, i consiglieri di minoranza regionale del centrodestra, hanno protocollato un ordine del giorno per salvaguardare la condizione di questi 181 lavoratori, impegnando il Presidente della Giunta regionale a porre in essere tutti gli atti necessari e strumentali per garantire la prosecuzione dell’attività lavorativa di questi professionisti all’interno della dotazione organica della nuova Agenzia regionale per la ricostruzione post-sisma, istituita con la Legge Regionale 4 maggio 2015, n.8.