di Pietro Colagiovanni*
Jorge Jacome è un giovane regista portoghese che ha finora realizzato diversi cortometraggi. Flores del 2017 è uno di questi, dura circa 26 minuti. Ma alla brevità dell’opera non corrisponde una pochezza di contenuti. L’arcipelago delle Azzorre viene evacuato in seguito ad una proliferazione incontrollata e incontrollabile di una specie di ortensie arrivata dall’oriente. Un manipolo di soldati rimane sull’arcipelago a presidio di quanto lasciato dagli abitanti. La pellicola si snoda a mo di documentario tra i soldati immersi nelle ortensie e un’azienda di miele fondata da olandesi che ha fiutato il grande affare di avere territori estesi pieni solo di fiori.
Jacome adotta una tecnica di puro documentarista e lo fa molto bene, rendendo credibile l’assunto narrativo dell’invasione delle ortensie. E come ogni documentario che si rispetti narra la realtà ma inevitabilmente la giudica (non esistono documentari asettici. Possono esistere film di finzione asettici o privi di sapore ma i documentari no). Nella malinconia di chi è costretto ad abbandonare la terra natia emerge tutta la ritica rispetto al modello evolutivo scelto dalle nostre società. Nell’opportunismo dell’azienda olandese di miele traluce un giudizio sintetico, espresso con delicatezza ma sprezzante nella sua freddezza sul modello di sviluppo capitalistico del nostro mondo.
Ma è un’opera anche gentile, fatta di umanità (i soldati nella giungla di ortensie che si fanno compagnia, la statua della madonna inviata in un ultimo viaggio su un canotto) di sentimenti e di passioni. E’ non è davvero semplice coprire questa ampia gamma di sensazioni in appena 26 minuti. Ma Jacome ci riesce bene. A questo si aggiunge una regia pulita, una fotografia eccellente (l’invasione delle ortensie è davvero plausibile, meglio di un film di fantascienza) un’ambientazione suggestiva. Un bel lavoro, stimolante e interessante, che lascia presagire un futuro cinematografico importante per Jacome.
Voto 3,5/5
*imprenditore, comunicatore, fondatore del gruppo Terminus
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