Pian piano, con molta fatica, anche qui in Molise si comincia a capire che la rivoluzione è reale. E’ bello vedere le facce stranite di chi improvvisamente comprende non essere più nessuno. E’ antropologicamente interessante studiare le reazioni di chi, dopo una vita di agi e di arroganze, si trova davanti il problema esistenziale di fondo: e adesso cosa faccio? La parola lavoro, una parola sentita tante volte ma mai veramente compresa diventa una prospettiva inquietante. Si fruga nel fondo del proprio essere e spesso, ma non sempre, si comprende, che alla fine non si sa fare nulla di utile. Non si ha una competenza, un’abilità, una capacità coltivata. Nulla. Si capisce che il prendersi il caffè con tanta gente, andare a cena a rimpinzarsi, viaggiare in auto di servizio rimborsate e prepagate, molestare donne e crearsi concubine, fare chiacchiere vacue e rassicuranti, guardare l’arrivo bonifici sicuri sul proprio conto non era un lavoro, un impiego, una cosa seria. Era una botta di culo, spesso una truffa, certamente un modo di campare sulle spalle degli altri ma non era, sicuramente, un lavoro. E già da ora questi esseri umani, con orrore, cominciano a comprendere la verità. Lavoro, pensieri, preoccupazioni, bollette e conti da saldare, pizze e cene da pagare di tasca propria. Tutte parole che sentivano distratti pronunciare dalla gente comune diventano, d’improvviso, inquietanti prospettive. E, subito dopo il 22 aprile per centinaia di loro, saranno drammatiche realtà. Il Molise rivoluzionato a partire dal 23 aprile vedrà centinaia di zombie camminare spaesati per le strade, ricordando i bei tempi di quando tutti li salutavano con deferenza e timore. Chi può, una minoranza, si aggrapperà ad un vitalizio, fortunatamente strappato in tempo. Altri, la stragrande maggioranza di politici e relativo sottobosco, capiranno, invece, che è finita. 50 anni di pacchia crollati in pochi mesi, quasi in giorni. E qualcuno, ce lo auguriamo, capirà anche che per vivere una vita dignitosa bisogna essere utili alla società . E forse tenterà una cosa semplicemente impensabile solo fine a qualche mese fa: proverà a trovarsi un lavoro.
Frenk Zappa