Il direttore generale della Gam, Angelo Giallorenzo che già aveva inviato delle precisazioni ad una articolo della nostra rubrica satirica “L’occhio che uccide” ha voluto fornire ulteriori informazioni sulùl suo ruolo e a quello dei dirigenti all’interno della martoriata azienda avicola bojanese. Per completezza di informazione ed apprezzando anche la sensibilità ai temi della trasparenza del dottor Giallorenzo, le riportiamo in sintesi.
In primis Giallorenzo precisa che i dirigenti in Gam oggi sono tre e non quattro come da noi riportato. A questi tre, precisiamo noi, va comunque aggiunto il manager nominato dalla Giunta regionale l’ingegner Baranello. Inoltre il dottor Giallorenzo interviene sulla natura giuridica della Gam. “La Gam srl, pur essendo un’azienda partecipata al 100% dalla Regione Molise, è un’entità giuridica privata. Cioè una società a responsabilità limitata. Si muove, cioè, per il raggiungimento dei suoi obiettivi sociali attraverso regole e meccanismi privatistici. L’ente pubblico in senso stretto è regolato da tutt’altre norme e persegue tutt’altri scopi. Di conseguenza i suoi dirigenti non appartengono, contrariamente a quanto da lei chiosato, “alla casta dei dirigenti pubblici” bensì sono dipendenti di un’azienda privata e come tali soggetti al diritto privato senza le tutele del diritto pubblico”. Coseguentemente, continua Giallorenzo “il 27 del mese il nostro stipendio non è assicurato”. Il direttore generale Gam ci informa anche che i tre dirigenti hanno un contratto triennale (con inizio nel gennaio 2013) senza benefit che è del 40% più basso del precedente gruppo dirigenziale Solagrital. E durante il periodo di Cisoa (cassa integrazione agricola) i tre dirigenti hanno lavorato per diversi giorni senza percepire lo stipendio, “una rinuncia spontanea” informa sempre il dottor Giallorenzo Infine una chiosa sull’impegno nell’azienda avicola. “Per le competenze accetto critiche e rilievi, d’altra parte nessuno è perfetto. Modestia a parte, però, la invito a riflettere su come un essere umano possa gestire per un anno intero un gigante simile che, per ragioni di cronica carenza finanziaria e croniche carenze strutturali, ha sempre perso oltre un milione al mese, senza nessuna dotazione finanziaria e nessun apporto bancario portando in dote un’eredità commerciale devastante ed una mancanza di credenziali incredibile. Ebbene, nonostante questi problemi, nel mentre il socio unico Regione continuava a promuovere la continuità aziendale ed a concretizzare impegni di ricapitalizzazione, la nostra gestione è riuscita ad andare avanti ed a mantenere in vita questa “balena quasi piaggiata”. Un invito alla riflessione che volentieri giriamo ai nostri lettori e a tutti coloro che ci seguono.