Il Consiglio regionale è diventato una appendice inutile: denuncia degli esponenti della minoranza

Inutilità. È questo il sentimento che ci ha pervaso al termine dell’ennesimo Consiglio regionale in cui gli esponenti della minoranza consiliare sono stati privati di ogni forma di confronto e dibattito politico con il Governo regionale, che ha deciso di non presenziare in toto alla seduta convocata per il 9 febbraio. Un’assenza determinata dall’oramai consolidata prassi degli esponenti della Giunta regionale di organizzare incontri istituzionali, dibattiti o conferenze stampa in concomitanza con le sedute del Consiglio regionale; un’assenza, ribadiamo ancora come già fatto in aula, lesiva della dignità e del ruolo che compete a ciascuno di noi in quanto consiglieri regionali, scelti e votati dal popolo in propria rappresentanza.
Eppure l’occasione era importante, vista la prevista assegnazione delle deleghe ai componenti della Giunta regionale, e avremmo voluto chiedere perché ancora si disegna una Giunta monca; avremmo voluto chiedere al Presidente della Giunta perché un settore strategico e fondamentale per la nostra regione come quello delle politiche dello sviluppo economico è rimasto così tanto tempo senza la figura assessorile; ci saremmo voluti confrontare con il Presidente Frattura sui motivi e sulle opportunità che hanno determinato questa scelta, visto il dissenso più volte sbandierato in passato dal centrosinistra sulla nomina di assessori esterni al Consiglio regionale; avremmo voluto discutere sul come questa scelta si concilia con la tanto acclamata e sponsorizzata riduzione dei costi della politica più volte presente nei discorsi del Governatore regionale.
Allo stesso modo avremmo voluto confrontarci sugli altri punti all’ordine del giorno del Consiglio regionale, alcuni iscritti oramai da mesi, con il resto della Giunta regionale, invece tutto questo ci è stato negato, non sappiamo se per scelta di sottrarsi alle discussioni politiche e al confronto dialettico oppure perché si ritiene inutile presenziare nell’aula consiliare; di certo noi di fronte a questa situazione abbiamo operato l’unica scelta che ci sembrava giusta e logica, chiedere il rinvio della seduta odierna perché è evidente che non si possono portare avanti i lavori consiliari in questo contesto generale che si è venuto a creare, dove il Consiglio regionale è depotenziato del suo ruolo, in barba a quanto stabilito dall’art. 16 del nostro Statuto che lo individua come l’organo che “esercita la potestà legislativa attribuita alla Regione, determina l’indirizzo politico generale, indirizza e controlla l’azione politica, amministrativa e programmatoria della Regione, delibera gli atti di intervento della Regione nella programmazione nazionale e comunitaria”.
Una richiesta peraltro accolta e votata favorevolmente anche dalla maggioranza consiliare di centrosinistra, e sicuramente questo è un aspetto che dovrà spingere il Governo regionale ad una profonda analisi e riflessione, per evitare la deriva a cui si sta esponendo l’organo istituzionale.
Purtroppo ad oggi il Consiglio regionale sembra essere diventato un’ appendice inutile, un semplice corollario, troppo spesso delegittimato di quelle che sono le sue specificità, a grave discapito non solo dei Consigliere regionali, esautorati del proprio ruolo, ma anche dell’intera comunità regionale che rappresentano.

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