Nel vortice agro-pastorale e della tradizione della transumanza 2015 non poteva mancare l’aspetto storico culturale. Il giorno dopo l’arrivo a Frosolone di mandriani e bovini, a chiusura della quattro giorni di 180 km partita dalla Puglia con i trecento capi della famiglia Colantuono, la carovana e un gruppo di appassionati del genere ha partecipato alla presentazione del libro postumo del professor Renato Lalli.“Identità della transumanza” è il risultato di un riuscito lavoro di ricerca su appunti lasciati dal grande storico molisano scomparso nel 2010. Scritti che parlano di esperienze e note che aiutano a penetrare più a fondo la civiltà di una fenomeno, la transumanza, che, anche per merito di questa paziente opera di ricostruzione, vede all’orizzonte il traguardo prestigioso del riconoscimento nel Patrimonio dei beni immateriali dell’umanità.
La presentazione si è tenuta nella sala dell’ex municipio di Frosolone. Con Nicola Di Niro, responsabile di Asvir Moligal, sono intervenuti lo scrittore Gaetano Cantone, che ha realizzato l’impaginazione e, con la signora Rosamaria Lalli, moglie del compianto storico molisano, anche i testi, e il sindaco della città ospitante, Giovanni Cardegna.
Un’attenta e cospicua audience ha seguito, attraverso le parole dei relatori, il percorso che ha portato Lalli a definire i tratturi e la transumanza come una testimonianza storica di vera identità del Molise, rimarcandone i confini e gli elementi distintivi. D’altronde già nei libri e saggi pubblicati quando era in vita, Lalli scriveva: “La transumanza è il filo conduttore della storia molisana, l’anima del nostro territorio. Una processione dei millenni che collega diverse epoche: qualla dei Sanniti, poi quella dei Romani fino all’Ottocento in cui sarà l’agricoltura a dominare la vita economica del paese”.
La transumanza è anche e soprattutto molisana. Un collante per le variegate realtà del Sud al punto che il compianto storico diceva: “Parliamo di una pratica agropastorale che contraddistingue un territorio, quello dell’Abruzzo, del Molise e della Puglia, che insieme costituiscono una regione unica della transumanza”.
Unicità e identità: questi i concetti che emergono dal nuovo lavoro editoriale che è il frutto di alcuni scritti di Lalli e di tanta ricerca da parte della moglie, presente in sala, e di Cantone. Per il Molise che coltiva il sogno di svegliarsi un giorno con un’identità fiera e autentica, e che scava nelle tracce del suo passato un’altra preziosa e incondizionata testimonianza d’affetto. In questo modo, Lalli ha potuto regalare alla sua terra altre interessanti e approfondite pagine nella lettura di un territorio troppo spesso accusato di impersonalità e di scarsa memoria storica.
“Identità della transumanza” sarà presentato anche in Puglia, a Lucera, nelle prossime settimane.