In occasione della Giornata Mondiale contro l’Ictus Cerebrale (29 ottobre 2016) l’I.R.C.C.S. Neuromed promuove un approfondimento sulla patologia al fine di fornire le giuste informazioni per gestirla e per affrontare al meglio un episodio di ictus, nonché sulle buone pratiche di prevenzione. L’ictus cerebrale è la causa più frequente di disabilità nelle persone adulte e tra le principali cause di morte. Una corretta prevenzione ci può aiutare ad arginare il problema.
“Si può fare molto con la prevenzione. – dice il dottor Antonio Sparano, Responsabile della Stroke Unit dell’I.R.C.C.S. Neuromed – Uno stile di vita sano è fondamentale. Non fumare, fare attività fisica, evitare l’eccesso di alcol, combattere l’obesità, tenere sotto controllo la pressione arteriosa, sono tutti piccoli elementi che, se considerati nell’insieme, possono fare molto per ridurre il rischio di essere colpiti dall’ictus. Prevenire questa malattia deve diventare un impegno costante del paziente e del suo medico curante”.
I numeri della patologia
L’ictus cerebrale (anche chiamato “stroke” dalla terminologia Inglese) è uno dei più gravi problemi sanitari e assistenziali in Italia, rappresentando la prima causa d’invalidità permanente e la seconda causa di demenza, nonché la terza causa di morte (10 – 12 % dei decessi complessivi per anno) dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie.
Il numero di soggetti colpiti da ictus e ad esso sopravvissuti con esiti più o meno invalidanti è, in Italia, di circa 900.000. Il rischio di ictus aumenta con l’età, raddoppiando ogni 10 anni a partire dai 55 anni. In Italia ogni anno vengono colpite da ictus cerebrale 200.000 persone. In considerazione del progressivo invecchiamento della popolazione, è possibile stimare, nel prossimo decennio, un incremento dei casi di ictus che porterà ad un numero di soggetti affetti da esiti più o meno invalidanti a circa un milione.
Cos’è l’Ictus
L’Ictus cerebrale è causato dall’improvvisa chiusura o rottura di un vaso cerebrale e dal conseguente danno alle cellule del cervello.
Esistono due tipi di ictus: la stragrande maggioranza dei casi (80%) è costituita da quello ischemico, nel quale avviene la chiusura di un’arteria cerebrale a seguito di un coagulo sanguigno che può essersi formato direttamente in quel punto o può venire da un’altra parte del corpo, ad esempio dalle arterie carotidi. Le cellule nervose nutrite da quell’arteria subiscono un infarto e vanno incontro a morte cellulare (“necrosi”).
Il restante 20% è di tipo emorragico, dovuto alla rottura di un vaso sanguigno. Nel caso dell’emorragia cerebrale le cellule del cervello soffrono non solo perché non ricevono più sangue, ma anche perché il sangue fuoriuscito comprime il tessuto cerebrale circostante.
Il tempo è cervello!
La caratteristica principale dell’ictus è la sua comparsa improvvisa, solitamente senza dolore; solo nell’emorragia cerebrale è spesso accompagnato da mal di testa. Non sottovalutare i sintomi è il primo passo verso un intervento tempestivo, e quindi più efficace. Agire immediatamente chiamando il 118.
Le due tipologie di ictus sono completamente diverse tra loro, ma entrambe legate al fattore tempo. Per l’ictus ischemico un punto di svolta importante arrivò nel 1995, quando si cominciò ad usare, inizialmente negli Stati Uniti e poi anche in Europa, la cosiddetta terapia trombolitica, capace di sciogliere i coaguli sanguigni. Significa far tornare a circolare il sangue nell’area colpita, e prima lo si fa, minore sarà il danno per i neuroni.
Solo nelle strutture dedicate (“Stroke Unit”) è possibile, al momento, eseguire una terapia trombolitica per l’Ictus ischemico entro 4 ore e mezza dall’inizio dei sintomi. E’ lì il traguardo di questa corsa contro il tempo, per la salute del cervello.
I segnali d’allarme
Riconoscere quei segnali che possono indicare un ictus diventa un momento cruciale nel limitare i danni che il cervello potrà subire. E’ importante sapere che la caratteristica principale dei sintomi di un ictus è la loro comparsa improvvisa.
-
Insensibilità o debolezza del volto o di uno degli arti, specialmente se da un solo lato
-
Stato confusionale o impossibilità a comprendere quello che le persone dicono
-
Difficoltà a parlare
-
Problemi alla vista di uno o entrambi gli occhi
-
Difficoltà nel camminare o nel rimanere in posizione eretta
-
Mal di testa improvviso, molto forte e mai provato prima
-
A volte questi sintomi compaiono solo per alcuni minuti, poi scompaiono completamente. Si parla in questi casi di attacchi ischemici transitori (TIA), molto importanti in quanto rappresentano un campanello d’allarme che richiede un consulto medico immediato, con eventuale ricovero
Il rischio
Il rischio di essere colpiti da ictus cerebrale dipende sia dalla nostra genetica (che non possiamo modificare), sia da altri fattori che possiamo invece tenere d’occhio e controllare:
-
Pressione arteriosa elevata, con valori superiori a 140 mmHg di massima e/o 90 mmHg di minima
-
Valori elevati di glicemia a digiuno: Superiore a 110 mg/dl – Diabete (superiore a 126 mg/dl)
-
Colesterolo totale elevato: Colesterolo LDL (“cattivo”) alto – Colesterolo HDL (“buono”) basso
-
Fumo
-
Eccessivo consumo di alcol
-
Inattività fisica
-
Obesità
-
Fibrillazione atriale
La prevenzione
-
Non fumare, o se si è fumatori smettere subito
-
Praticare quotidianamente attività fisica moderata
-
Controllare il peso corporeo
-
Limitare l’assunzione di alcol (se non controindicato del tutto, per l’uomo massimo due bicchieri di vino o due lattine di birra al giorno, per la donna le dosi vanno dimezzate)
-
Avere uno stile alimentare sano, limitando il consumo di grassi e condimenti di origine animale e prediligendo pesce, frutta, verdura, cereali integrali e legumi. In pratica, la Dieta mediterranea
-
Limitare il sale a tavola
-
Effettuare con regolarità controlli medici dedicati alla prevenzione cardiovascolare, soprattutto pressione arteriosa, glicemia, colesterolo
-
Se si è affetti da fibrillazione atriale, una condizione che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, è fondamentale seguire scrupolosamente le raccomandazioni del proprio medico
La Stroke Unit del Neuromed
Una Stroke Unit è una struttura specializzata, dedicata specificamente all’inquadramento diagnostico e terapeutico dell’ictus. E’ la struttura di riferimento dove, in casi selezionati, può essere praticata la terapia trombolitica endovenosa, che ha lo scopo di disostruire un vaso sanguigno occluso. Terapia che deve iniziare entro quattro ore e mezzo dall’inizio dei sintomi, perché in questi casi il tempo è cervello.
La Stroke Unit del Neuromed vede un team di medici ed infermieri interamente dedicato a diagnosticare con precisione, valutare lo stato del paziente e decidere il tipo di intervento. Unica in Molise ad avere una organizzazione profondamente integrata e multidisciplinare, collabora anche con una unità chirurgica disponibile 24 ore su 24. La sua caratteristica principale è l’aggressività nel trattamento. Già dai primi momenti, mentre si affronta l’emergenza, si progettano tutte le misure necessarie al recupero del paziente e a prevenire le complicanze. E il processo riabilitativo inizia nel minor tempo possibile.