I sindacati insorgono: I lavoratori ATM ancora non ricevono lo stipendio di dicembre 2023

Esiste un limite ad ogni cosa, un punto preciso oltre il quale il buonsenso, la dignità, la consapevolezza del vivere pongono il veto. Esiste un momento in cui il senso del dovere, del rispetto della dignità degli altri, il decoro personale pongono la necessità di fermarsi, di ripensare a ciò che si è, a ciò che si è fatto e magari la coscienza comincia a porre qualche domanda.

Famiglie intere che vivono di lavoro, che aspettano la dovuta retribuzione lasciate letteralmente sul lastrico, lavoratori che, pur lavorando, ogni mese devono aspettare il dovuto dopo aver lavorato…frustrati, arrabbiati, preoccupati, intristiti e flagellati da situazioni familiari che diventano insostenibili perché UNO decide di non dare loro il dovuto. Ogni mese, tutti i mesi e per 20 anni nonostante la Regione Molise versi alle aziende il mensile dovuto con una regolarità e una tempistica che non esistono in nessuna altra regione italiana! Crediamo che qualcuno debba incominciare a porsi qualche domanda e agire per porre rimedio a questa situazione grottesca che ha un sapore tutto molisano.

Qualcuno che dovrebbe agire ma non lo fa perché se ATM continua ad avere questo atteggiamento è perché nessuno interviene per porre fine a questa situazione paradossale. Esistono tutti i presupposti per togliere l’appalto ad ATM ma i vertici regionali non si muovono, promettono bandi di gara che puntualmente sbagliano e che vengono impugnati per poi ricominciare la giostra e tirare avanti per altro tempo senza che nulla cambi. Una
situazione voluta e sostenuta…lo dicono i fatti.

Intanto il copione si ripete all’infinito e delle persone normali nessuno si cura, dei loro problemi, della loro tenuta emotiva, delle loro difficoltà. I lavoratori ATM sono ancora senza stipendio, lunedì alcuni di loro devono pagare il mutuo della casa, altri devono affrontare spese
per visite oncologiche, altri ancora non riescono più a fare nemmeno la spesa ….non hanno soldi e non li hanno non perché sono disoccupati ma perché qualcuno ancora una volta decide quando dove e come pagare.

Gli animi sono pieni di esasperazione. E’ una condizione diventata ormai insopportabile perché si trascina da molto e troppo tempo. Intervenisse chi può farlo e non lo fa perché chi non fa nulla si macchia della stessa responsabilità di chi commette l’illecito. I tempi sono maturi.

FILT-CGIL Lucia Merlo – FIT-CISL Simone Vitagliano – UGL AUTOFERRO Nicolino Libertone- FAISA CISAL Emilio Santangelo

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