Le scriventi OO.SS. nell’ottica di dare continuità occupazionale, evitando di acuire tensioni già presenti tra i lavoratori, che potrebbero inasprirsi ulteriormente con l’avvicinarsi dell’interruzione del contratto di lavoro, per tutti i dipendenti, ritengono «che la costituzione del tavolo di crisi possa essere finalizzato alla definizione di una soluzione, in grado di dare risposte sia sul versante dell’impresa che su quello occupazionale e salvaguardare, al tempo stesso, la presenza imprenditoriale sul territorio».
I dipendenti dell’ARPCA nei loro vari ruoli assunti con contratto a tempo determinato per le attività di ricostruzione degli immobili danneggiati dal sisma del 2002 hanno ricevuto la lettera con la quale è stato comunicato che il loro contratto non sarà prorogato. Le 218 unità lavorative sono state assunte, a seguito di concorso pubblico, la cui durata era prorogabile fino a 36 mesi, per le attività di ricostruzione degli immobili danneggiati dal sisma del 2002.
Tale scelta politica comporterà, al di là del disagio dei lavoratori licenziati, evidentemente anche la paralisi totale dell’attività amministrativa e tecnica in Agenzia e presso tutti i Comuni, con conseguente blocco delle istruttorie, dei pagamenti e dei cantieri (con le ovvie difficoltà per le imprese che dovranno naturalmente licenziare le maestranze). Senza dimenticare che dopo dieci anni dal sisma centinaia di famiglie continueranno a vivere fuori casa, con gravi problematiche sociali ed economiche connesse alla ricostruzione.
E’ auspicabile che i comuni siano messi nelle condizioni di strutturarsi adeguatamente, anche favorendo forme associative o di collaborazione tra gli stessi per far fronte all’attività di ricostruzione, al fine di dare risposte concrete e immediate ai cittadini che attendono, a distanza di dieci anni, di rientrare nelle proprie abitazioni. Ma, non è tollerabile, a maggior ragione in un momento come questo di gravi difficoltà sociali ed economiche per il Paese, che i comuni dell’area dell’ex cratere sismico, debbano vedere arrestare il cammino per la ripresa economica e vedersi caricati improvvisamente di responsabilità in assenza di un coordinamento.
Si coglie l’occasione di porgere distinti saluti.
O.S. C.S.A. Il Coordinatore RegionaleFeliciantonio Di Schiavi
O.S. Cobas P. I. Il Legale Rappresentante Maria Luisa Di Bianco