I Sacerdoti della zona pastorale di Montenero-Castelmauro intervengono nuovamente sul disfacimento della rete delle infrastrutture

Siamo ormai al terzo intervento nell’arco di un anno (2016) sulla grave situazione viaria dell’area dove insistono le nostre comunità, area compresa tra il Biferno e il Trigno e che si estende dalla costa molisana all’entroterra. Parliamo di un territorio abbastanza ampio, che parte da Petacciato e arriva fino a Lucito, passando per i paesi interni che tutti conosciamo. Un anno fa sollecitavamo, con la nostra prima lettera aperta, un supplemento di attenzione “alla particolare condizione drammatica in cui versa tutta l’area geografica dei nostri centri abitati (in verità alcuni sempre più … disabitati); una vasta zona sempre più martoriata dall’inesorabile disfacimento della rete delle infrastrutture” e per questo abbiamo chiesto ed ottenuto un pubblico incontro il 07 gennaio 2016 a Mafalda, di cui abbiamo anche apprezzato la partecipazione, la franchezza e la positività degli interventi dei nostri amministratori.

In quell’appuntamento ci fu fatta qualche promessa, nacque qualche speranza, e in effetti qualcosa è stato realizzato, nel corso del 2016, ma troppo poco nella nostra zona venendo meno a quanto assicurato con cantieri che partivano a giugno… La situazione in molti tratti si è aggravata notevolmente, permane il grave stato di disagio e precarietà, con conseguenti difficoltà di spostamenti tra i nostri paesi, pericoli per chi si mette in viaggio, soprattutto nella stagione invernale. Ci dobbiamo rassegnare ad un completo stato di abbandono, dimenticati e definitivamente emarginati? In qualità di parroci di quelle comunità vogliamo farci voce di nuovo di un territorio che sembra inesorabilmente destinato all’oblìo.

A questo punto sentiamo il dovere di porre alcune questioni cruciali che coinvolgono la responsabilità delle nostre amministrazioni locali: c’è una sincera attenzione e preoccupazione nei confronti di questa area di fatto sempre più depressa? Quale posto occupa la nostra area nelle programmazioni dei nostri enti istituzionali? Gli interventi, anche se modesti e limitati, vengono realizzati con scrupolo, a regola d’arte, visto che spesso questi interventi si rivelano inefficaci? Nella scelta degli interventi da eseguire vige forse la regola non scritta di favorire ‘gli amici degli amici’, (si chiama clientelismo, favoritismo, in vista di cosa?), a scapito di altre situazioni forse più gravi? Esiste un’etica sociale e politica che muove le decisioni e gestisce le risorse? C’è forse inefficienza, superficialità, impreparazione, faciloneria nella progettazione ed esecuzione degli interventi? Queste e altre domande sono poste da tanti nostri concittadini che vengono presi dallo sconcerto dinanzi a certi tipi di interventi. Si potrebbe entrare più specificamente nel merito e fare un puntiglioso elenco delle strade con la descrizione del loro status attuale, degli interventi fatti, della loro efficacia, di interventi urgenti non eseguiti etc.; ma chi vive queste zone e gli stessi amministratori sono certamente al corrente di tutto questo.

A volte si discute sulle competenze degli enti preposti alla manutenzione delle nostre strade, discussione che sfiora il ridicolo quando le responsabilità vengono palleggiate con troppa disinvoltura e senza raggiungere nessun risultato concreto.

È chiaro che così non si può continuare: occorre uno scatto di orgoglio da parte di tutti e cercare di aggredire i problemi e cercare soluzioni. Noi parroci continuiamo ad essere vigili e a prendere posizione, come abbiamo promesso nelle precedenti lettere aperte; continuiamo ad essere a disposizione per confronti sereni e costruttivi, rinnoviamo il nostro impegno ad ascoltare e dialogare con tutti, ma siamo anche pronti a compiere qualche gesto eclatante per richiamare l’attenzione della pubblica opinione, la più ampia possibile, sulla situazione disastrosa della nostra rete viaria. Non è una minaccia né una forma di ricatto ma un forte segnale che serva a scuotere le coscienze di tutti, specie quelle che ci sembrano addormentate o distratte.
Concludiamo dicendo che chi ha la possibilità di visitare i presepi viventi allestiti in alcuni dei nostri comuni si renderà conto nuovamente della grave situazione delle nostre strade; i tanti o pochi visitatori dovranno spostarsi sulle nostre strade con molta cautela e attenzione, nella speranza che non capiti loro nessuna disavventura.

I Sacerdoti della zona pastorale di Montenero-Castelmauro:

Sac. Matteo Moccia, parroco emerito di Petacciato
Sac. Gianfranco Mastroberadino, parroco di Petacciato Parrocchia di San Rocco.
Sac. Marcello Paradiso, parroco di Petacciato Marina Parrocchia del Sacro Cuore
Sac. Gianfranco Lalli, parroco di Guglionesi Parrocchia S. Maria Maggiore
Sac. Daniele Pavone  Vice parroco di Guglionesi Parrocchia S. Maria Maggiore
Sac. Claudio D’Ascenzo, parroco di Montenero di Bisaccia, Comunità Pastorale “Madonna della Bisaccia”
Sac. Giuseppe Caserio, parroco di Montenero di Bisaccia, Comunità Pastorale “Madonna della Bisaccia”
Sac. Nicolino Calvitti, parroco di Mafalda Parrocchia sant’Andrea Apostolo
Sac. Franco Pezzotta, parroco di Montecilfone Parrocchia San Giorgio Martire
Sac. Elio Benedetto, parroco di Palata Parrocchia Santa Maria La Nova
Sac. Vincenzo Boccardo, parroco di Acquaviva Collecroce, Parrocchia santa Maria Ester
Amm. Parr. Sac Angelo Gabriele Giorgetta,  di San Felice del Molise Parrocchia Santa Maria di Costantinopoli e di Montemitro Parrocchia Santa Lucia Vergine e Martire
Sac. Antonino D’Aulerio, parroco di Castelmauro Parrocchia San Leonardo Confessore
Sac. Angiolino Boccardo, parroco di Civitacampomarano Parrocchie Santa Maria e S. Giorgio Martire

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