Abbiamo cominciato a porre le premesse per far sì che la tradizione dei ‘Misteri’ a Campobasso divengano patrimonio immateriale dell’umanità sotto l’egida dell’Unesco, l’agenzia dell’Onu che si occupa di tutelare siti, monumenti e per l’appunto manifestazioni con radici e origini identitarie”.
L’onorevole molisana del Pd Laura Venittelli esordisce così dopo aver promosso e partecipato nello scorso martedì, 14 luglio, presso l’Ufficio Unesco del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, all’incontro con l’Associazione Misteri e tradizioni, il Comitato tecnico-scientifico, per valutare le reali possibilità del progetto.
Lo staff dell’Ufficio (composto dai funzionari Baldinotti e Cabasino) ha valutato positivamente il lavoro fin qui svolto dal Comitato, visto che la candidatura dei Misteri viene collocata in un percorso europeo del Corpus Domini, che coinvolge le comunità, già interpellate, di Monçao in Portogallo e Camunas in Spagna.
“L’incontro è stato proficuo, c’è grande attenzione del Ministero per il progetto – ha riferito la parlamentare molisana – tra l’altro la dottoressa Bellisario, che ha origini campobassane, conosce bene la processione che ha vissuto da bambina e di cui ha un ricordo immutato nel tempo”.
Prossime tappe di questo percorso virtuoso saranno la firma di un protocollo d’intesa con le Comunità portoghesi e spagnole e le associazioni che sostengono le processioni e eventi comuni, in maniera tale da condividere il percorso unitario della candidatura, passaggio che si realizzerebbe entro il prossimo mese di gennaio, nel 2016. Successivamente ci sarà spazio per organizzare un meeting promozionale e a marzo, sempre del prossimo anno, la presentazione ufficiale della candidatura alla Commissione italiana Unesco; dove ogni paese presenta la propria candidatura alle Commissioni nazionali, poi presentata un’unica candidatura all’organo centrale.
“L’auspicio di tutti – ha concluso l’onorevole Venittelli – è quello di perfezionare la procedura in tempo utile, portando il Molise a promuovere così assieme all’Unesco una delle rassegne più importanti per il folklore e la devozione del nostro territorio, che merita assolutamente un palcoscenico globale”.