I genitori possono stare tranquilli quando i loro figli navigano in Internet? Possono essere sicuri che le conversazioni con il cellulare dei ragazzi non nascondano pericoli? Queste alcune delle domande inserite in un questionario distribuito qualche anno fa dalla Commissione europea alle famiglie dei Paesi appartenenti all’Ue che ha svolto un’indagine presso i ragazzi di tutta l’Europa per conoscere l’utilizzo dei nuovi mezzi di comunicazione. Il questionario, ha evidenziato che per i ragazzi l’utilizzo di Internet e dei telefoni cellulari costituisce la principale fonte di comunicazione intesa nella sua globalità, non senza ignorare le difficoltà e le insidie che questi strumenti presentano.
Nell’illustrare l’iniziativa i vertici della Commissione hanno evidenziato “che è stata la prima volta che si è chiesto direttamente ai giovanissimi in che modo utilizzano le tecnologie on-line, quanto tempo navigano per divertimento o per studio e come gestiscono i rischi e gli imprevisti che si annidiano in rete. E’ incoraggiante vedere con quale fiducia la gioventù europea si avvicina alle tecnologie digitali. La capacità di utilizzare attivamente i nuovi media è essenziale per costruire una società della conoscenza in Europa. Al contempo, i risultati dell’indagine sottolineano che l’Europa deve prendere misure fattive per l’educazione alle tecnologie on-line. Dobbiamo anche continuare a sensibilizzare il grande pubblico, e in particolare i genitori, alle opportunità dei nuovi media senza mai abbassare la guardia perché l’attenzione non è mai troppa”.
Destinatari dell’iniziativa i bambini dai 9 ai 10 anni e dai 12 ai 14 anni. Ai ragazzi sono state chieste informazioni particolareggiate sull’utilizzo delle tecnologie on-line e sul comportamento di fronte ai problemi e ai rischi collegati all’uso di Internet e del cellulare. L’indagine mostra un utilizzo di queste tecnologie molto simile in tutta l’Europa. Giocare, navigare e comunicare on-line sono le attività più frequenti su Internet, mentre i telefoni cellulari servono soprattutto per inviare SMS e parlare con i coetanei. Inoltre, è emerso che la maggior parte, degli internauti naviga più volte al giorno e possiedono anche un cellulare proprio. Si evince anche che, vi è la consapevolezza dei potenziali rischi on-line, in particolare per quanto riguarda la sicurezza, i virus, l’accesso a contenuti indesiderabili, il furto d’identità e i contatti potenzialmente pericolosi con sconosciuti. Molti degli intervistati conoscono anche le necessarie precauzioni da prendere.
Tuttavia, alcuni hanno ammesso di essersi stati esposti a dei rischi con il loro comportamento non sempre cauto e alcuni hanno riconosciuto di aver subito richieste insistenti e di essere entrati in contatto con sconosciuti. Con questa indagine la Commissione stabilì in che modo il programma “Safer Internet” tuttora valido può contribuire a rendere Internet e la telefonia mobile più sicura per tutti i bambini europei. Il tutto nacque da un accordo firmato dagli operatori di telefonia mobile, concluso grazie alla mediazione della Commissione europea, con la quale ci s’impegnò a elaborare un codice di autoregolazione per proteggere i minori che usano i cellulari, a dimostrazione che i vertici europei guardavano e guardano con estremo interesse al mondo dei ragazzi e dei mezzi da loro utilizzati per comunicare anche con i punti più reconditi del globo perché, senza comunicazione non esiste progresso; ecco perché il progresso non deve cedere alle facili tentazioni che corrono lungo la rete dove l’orco è sempre più in agguato.
Massimo Dalla Torre