“Talenti molisani” è l’incipit dell’evento organizzato dal quotidiano internazionale Un Mondo d’Italiani, diretto da Mina Cappussi, in collaborazione con la Compagnia Stabile del Molise e dai Giovani Turchesi, che per la terza volta si ritrovano, dopo la lettura commentata del capolavoro di Collodi, Pinocchio, al Gran Caffè Gentili lo scorso 5 novembre, a seguito del grande successo ottenuto dall’incontro con Pasquale Di Lena per discutere del suo libro sull’agricoltura in Molise, martedì 26 gennaio si potrà partecipare al terzo appuntamento di Caffè Turchese, per un progetto che ha come fine quello di comprendere e lavorare sul territorio attraverso la cooperazione delle varie associazioni, che vogliono puntare sulle peculiarità di un terra così rara e unica nel suo genere, il debutto narrativo di Vasco Di Salvo, “L’estate del Ramarro”. Riuscire ad emergere ed esporsi nella propria terra natia on è facile, specie se si vive in Molise, terra che, solo apparentemente, non offre molto e non dà opportunità lavorative importanti, quando molti giovani sono costretti a recarsi altrove per mettere a frutto i propri ingegni e le proprie aspettative future.
Dunque ci sarà anche Vasco Di Salvo, autore molisano, di Isernia, a leggere con i volontari del Servizio Civile, “L’estate del Ramarro, libro dal genere definito dalla critica tra black comedy e romanzo visionario, in cui l’autore <<riesce a creare una storia priva di tempi morti, con uno sviluppo fresco e un ritmo quasi da pulp fiction, pur non abbracciando le caratteristiche classiche del pulp stesso. L’originalità del lavoro sta quindi nella chiave stilistica molto veloce e ricca di pennellate para-noir, ma mescolate ad una leggerezza che va a mitigare gli sviluppi talvolta tragici della trama, nel perfetto stile delle commedie postmoderne come Il grande Lebowski. Sottostante al tutto vi è un’atmosfera rarefatta che va a toccare Hector Babenco (“Ironweed”) e Terry Gilliam (“Parnassus” e “Le avventure del Barone di Munchausen”)>>.
La trama si basa sulla storia di Samuele Mavarosa, soprannominato “Ramarro”, libraio di Tellina, famoso per i suoi voli di fantasia. Lui sta vivendo un pessimo periodo tra il rapporto complicato con la fidanzata Aidha e il tormento del ricordo dell’omicidio del fratello. Nel romanzo di assiste anche alla morte per overdose di una sua amica che spinge Samuele in un vortice di paranoia, tra scheletri nell’armadio, spacciatori, agenti di servizi segreti e presunti pedofili.
<<Abbiamo scelto un locale con una mission vicina allo spirito del Caffè Letterario di Dicembre – spiega il Direttore di Un Mondo d’Italiani, Mina Cappussi – laddove il tema del simposio è pienamente in sintonia con la filosofia del locale, voluto da ragazzi industriosi, che si sono dati da fare per restare nella propria terra. Vi aspettiamo il 26 gennaio alle 17.30 presso il Sesto Senso Wine bar per un momento di allegria, sana condivisione e di riflessione su temi importanti per lo sviluppo del Molise>>. Tutte le Associazioni di Bojano hanno dato una mano ad organizzare l’evento, che vede il contributo fattivo di Mariangela Lombardi della Compagnia Stabile del Molise che coordinerà l’incotro: <<Gli scopi del Caffè letterario Turchese sono molteplici: riscoprire e condividere il piacere della lettura, argomentare su temi di attualità partendo dalla lettura dei passi più celebri e meno celebri della letteratura nazionale e internazionale, dare spazio e far conoscere gli autori molisani particolarmente talentuosi. Per l’appuntamento di gennaio il Caffè Turchese ha deciso, dunque, di porre l’attenzione sul debutto narrativo di Vasco Di Salvo, “L’estate del Ramarro”.>>
VASCO DI SALVO
Nasce a Roma nel 1982. Nel 2005 è tra i cinque vincitori del concorso nazionale di scrittura breve “Centoparole” per i cinquant’anni della casa editrice Feltrinelli, premiati da Daniel Pennac a Milano. Diplomato in Scenografia presso l’Accademia delle Belle Arti di Roma e in Scenografia, Costume e Arredo presso il Centro Sperimentale di Cinematografia – Scuola Nazionale di Cinema di Roma, tra l’altro è allievo di Pietro Tosi e Andrea Crisanti. Al momento vive tra Roma, Milano e il Molise.