I familiari dei pazienti ricoverati presso la Fisiomedica Loretana di Toro sono arrabbiati per la decisione dell’Asrem di sospendere le cure di riabilitazione e far dimettere dal Centro i loro congiunti. “Siamo fortemente indignati per le dichiarazioni del direttore generale dell’Asrem Pirazzoli il quale afferma che il fondo sanitario deve essere utilizzato solo per i malati che hanno margini di miglioramento – hanno dichiarato in una nota congiunta i familiari dei pazienti ricoverati presso la Fisiomedica Loretana -, se passasse per tutti i malati questo principio bisognerebbe staccare la spina anche agli ammalati terminali. E’ assurdo e scandaloso privare persone affette da patologie di una certa gravità di tutta l’assistenza e le cure necessarie anche al solo mantenimento dello status raggiunto a fatica. Parliamo di persone deboli, fragili, non autonome, a cui non si può assolutamente negare il diritto alla salute. Alcuni dei ventuno pazienti ricoverati presso la Fisiomedica sono così dalla nascita, altri lo sono diventati per patologie successive, che cosa avrebbero dovuto fare i familiari: disfarsi di loro dall’inizio? Mai ci saremmo aspettati di dover vivere, oltre ai grossi disagi, anche queste umiliazioni che offendono la dignità umana. I fondi sanitari sono per tutti e non solo per i pazienti che hanno margini di miglioramento. Fare una distinzione tra pazienti di serie A e B, significa fare delle palesi discriminazioni. Eluana Englaro si doveva tenere in vita, è stata fatta una battaglia per questo. Allora dobbiamo accettare l’eutanasia, quando vediamo che non c’è più nulla da fare bisogna ammazzare le persone? Smettiamola di umiliare pazienti che sono deboli, sfortunati e svantaggiati, e che passano la propria vita negli istituti, ben inteso però – hanno chiarito – non perché i familiari se ne vogliono liberare, assolutamente, i familiari nella vita di questi pazienti sono sempre presenti. La maggior parte di essi – hanno proseguito i congiunti dei pazienti di Toro – sono ospitati negli istituti di riabilitazione soprattutto per impossibilità economica, anche perché non è giusto che i familiari debbano provvedere a pagare le spese, essi vogliono sì supportarli, ma non accollarsi pure le spese sanitarie privandoli così del diritto alla salute”. Considerare clinicamente stabilizzati i pazienti della Fisiomedica è un grave errore, perché quel livello di salute è stato raggiunto solo grazie all’assistenza e alle terapie costanti cui vengono sottoposti quotidianamente, se si procedesse alla sospensione delle cure verrebbero meno anche le condizioni minime di salute che la Sanità pubblica deve garantire ai pazienti affetti da gravi patologie. I familiari dei pazienti hanno così concluso: “Evidentemente chi fa distinzioni sul diritto alla Salute è perché dalla vita è stato graziato e non si rende conto di cosa significhi avere un familiare affetto da gravi patologie. Come al solito anziché intervenire tagliando gli sperperi nella Sanità e i costi elevati delle degenze negli ospedali, si interviene drasticamente privando delle indispensabili cure i soggetti più deboli che, poi, sono quelli che incidono in misura minore sulla spesa sanitaria generale”. E’ sicuramente un criterio discriminativo quello adottato dall’Asrem che nega il diritto alla salute ai più deboli.
I Familiari dei pazienti ricoverati a Toro