La soddisfazione del singolo cittadino per una comunità è il fattore principe, specialmente quando questo incide prepotentemente sulla sfera personale, la quale, risente in particolar maniera dell’ habitat in cui si vive e opera. Questo è, in estrema sintesi quanto rilevato da Eurobarometro sulla qualità della vita nelle città europee. Lo studio rivela che agli europei piace vivere in città: luoghi ideali dove abitare e lavorare.Più di tre quarti degli intervistati si sono detti più che soddisfatti della qualità della vita nelle rispettive città, tant’è che hanno pronosticato un futuro più che roseo e non funestato da nuvole nere tanto da indurli a emigrare nei paesi del circondario. Soddisfazione è stata espressa anche sulla qualità dei servizi come l’istruzione, la salute e la cultura, anche se nutrono piccole preoccupazioni in settori quali la disponibilità di posti di lavoro, il costo degli alloggi e l’inquinamento. Nel commentare i risultati dell’inchiesta gli analisti hanno detto “il sondaggio evidenzia un atteggiamento positivo nei confronti della vita in città nel suo complesso, ma mette in luce anche alcuni punti critici. Tutto ciò ci dà dei punti di riferimento per la concezione delle politiche future”. Analizzando a fondo i cosiddetti elementi sensibili tra questi spicca il trasporto pubblico, settore che fa registrare delle performance eccellenti. Tra le città europee ad aggiudicarsi la piazza d’onore Helsinki, Vienna, Rennes, Amburgo e Monaco. Soddisfazione anche per i servizi culturali, sportivi, gli spazi verdi, sanitari e scolastici. Riguardo alle preoccupazioni, l’inquinamento dell’aria è stato indicato come è un problema notevole in sessantadue città. Inoltre, solo in undici città la maggioranza si è detta d’accordo sul fatto che “è facile trovare un buon alloggio a un prezzo ragionevole”. Le migliori città quanto a opportunità di lavoro sono: Praga, Copenaghen e Dublino. In altre tre città vale di cui due italiane è stata una larga maggioranza a dire che è difficile trovare un posto di lavoro. Dati che raffrontati tra loro, permettono di stilare una mappa dettagliata sul grado di soddisfazione del singolo, anche se quest’ultimo dipende molto dalle esigenze personali che fanno pendere il piatto della bilancia sempre di più verso i particolarismi. I quali, esaminati nella loro globalità permettono di disegnare un quadro di quello che potrebbe essere “l’ideale” a dimostrazione che anche le cose più inusitate rappresentano il parametro cui riferirsi e confrontarsi.
Massimo Dalla Torre
I cittadini europei sono sempre più soddisfatti della vita in città
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