Vent’anni e due milioni e mezzo di euro non sono bastati a risolvere il problema. Il MoVimento 5 Stelle torna a chiedere l’intervento della Regione in una delle zone più inquinate d’Italia: presentata mozione in Consiglio regionale. C’è un’emergenza silenziosa in Basso Molise. Una storia che va avanti da 20 anni e che parla di un terreno che, anni fa, il Ministero dell’Ambiente inserì tra le zone più pericolose e inquinate d’Italia. Si trova a 7 chilometri da Guglionesi, a poche centinaia di metri dal Biferno; dapprima discarica a cielo aperto, dove per anni camion provenienti da fuori regione, in particolare dal nord Italia, hanno scaricato, sotterrato o sversato tonnellate di rifiuti altamente nocivi, poi lasciata al totale abbandono, dopo ancora sotto sequestro e quindi oggetto di attività processuali dalle quali scaturirono alcune sentenze e relative condanne per i proprietari del terreno rei di aver consentito delle vere e proprie operazioni criminali.
Una storia, dunque, che parte da lontano. E che nel settembre 2001 vive un passaggio importante. Il decreto numero 468 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio individua il cosiddetto “Guglionesi II” tra i Siti di interesse nazionale (Sin) e per la sua messa in sicurezza e successiva bonifica assegna risorse finanziarie pari a 1.446.079 euro, rideterminate a seguito dell’accensione di un mutuo in 1 milione 548.703 euro: somme che, ad oggi, risultano tutte spese. Come speso risulta anche il mezzo milione di euro messo a disposizione anni dopo dalla Regione Molise per gli stessi motivi.
Ma questi soldi non bastano. Sempre per il recupero delle aree inquinate, infatti, con un Accordo di programma del 2011 sottoscritto tra Ministero, Regione, Provincia di Campobasso e Comune di Guglionesi, vengono richiesti altri 692.740 euro, poi assicurati dal Ministero alla Regione.
In tutto, dunque, tre finanziamenti con annessi lavori di cui esistono relazioni finali e certificati di regolare esecuzione. Per riassumere, documenti relativi al I stralcio del 2006 (1 mln 387mila euro) al II stralcio del 2012 (500 mila euro) e al III stralcio del 2013 (692 mila euro). In totale, oltre due milioni e mezzo di euro.
Tutto risolto? No. E figuriamoci che, nell’agosto 2012, per ripulire l’area, lo stesso Comune aveva fatto persino una ulteriore richiesta di finanziamento per 1 milione 192.469 euro.
Ma ora di soldi non ne arriveranno più. Il decreto del Ministero dell’Ambiente dell’11 gennaio 2013, infatti, stabilisce che “Guglionesi II” fuoriesce dall’elenco dei siti di interesse nazionale, quindi non è oggetto di attenzione e finanziamenti da parte del Ministero, anzi, le competenze passano tutte alla Regione Molise. Alla Regione è anche imposto di “relazionare annualmente al Ministero dell’ambiente in merito allo stato di avanzamento fisico, procedurale e finanziario degli interventi individuati”.
Recentemente, in verità, è stato accolto dal Tar Lazio un ricorso al decreto succitato riguardante il sito laziale “Valle del sacco”, che però produce effetti giuridicamente immediati solo per il sito interessato. Anche se i principi della sentenza sono applicabili ed estendibili, per interpretazione, anche ad altri siti non interessati dallo specifico ricorso, e comunque la sentenza di cui sopra è stata appellata al Consiglio di Stato, il sito Guglionesi II ad oggi resta di fatto fuori da ogni tipo di ulteriore finanziamento potenziale da parte del Ministero dell’Ambiente e inoltre non è neanche possibile esplorare eventuali altro genere di accordi con lo stesso.
Ma torniamo in Molise. Il 5 novembre 2013, il Movimento 5 Stelle interroga l’assessore Facciolla sulla questione. Il 17 giugno 2014, l’assessore conferma il carattere di urgenza alla bonifica del sito, ma rileva anche la necessità di una indagine ispettiva seria per determinare le risorse necessarie a questa bonifica per poi inoltrare al Ministero ulteriore richiesta di fondi. Peccato che, come abbiamo visto, da due anni circa è inutile fare nuove richieste al Governo: il problema è di esclusiva competenza della Regione ed è l’ente stesso che deve risolverlo.
Davanti a questa situazione, ora il MoVimento 5 Stelle prova a “svegliare” la Regione con una mozione e chiede a Frattura che l’ente prenda definitivamente in carico l’area di “Guglionesi II”, mettendo a disposizione ulteriori risorse per avviare il completamento della messa in sicurezza dell’intera zona, perché il ritardo rischia di compromettere i pur parziali risultati ottenuti.
Guglionesi II, il tempo passa e la Regione dorme. Il Movimento 5 Stelle presenta mozione a Frattura
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