Il sindaco Nicola Travaglini informa che è stato compiuto un grave atto di vandalismo all’interno della sede dell’Ipsia di Montenero di Bisaccia, in via Vittorio Argentieri n. 80. Per tale ragione il primo cittadino ha emanato un’ordinanza di chiusura di tre giorni (da domani e fino a mercoledì compreso) del plesso scolastico dell’Ipsia di Via Argentieri, riservandosi di valutare nei prossimi giorni la gravità della situazione, al fine di emanare eventualmente successive ordinanze di chiusura. Continuerà ad essere aperta normalmente, invece, la sede periferica dell’Istituto, ubicata in Via Paterno.L’allarme è stato dato intorno alle ore 7 di sabato mattina quando un passante, accortosi del fiume d’acqua che usciva dall’ingresso della scuola, ha avvisato la vicepreside dell’Istituto, la professoressa Liliana D’Angelo; recatasi immediatamente presso Via Argentieri per constatare l’accaduto e dopo aver rilevato la gravità della situazione, la professoressa D’Angelo ha avvisato i Vigili del Fuoco, i Carabinieri e il sindaco.
Sul posto sono intervenuti anche gli assessori Giuseppe Murazzo e Angelo Magagnato, oltre ai volontari della locale Protezione Civile; proprio questi ultimi, con l’ausilio del personale dell’Istituto, hanno iniziato a raccogliere l’acqua presente sui pavimenti in grande quantità.Da una prima ricostruzione sembra che ignoti si siano introdotti nell’edificio scavalcando il cancello di ingresso posteriore dello stabile, situato in via San Giovanni; gli autori del folle gesto, forzando una porta ubicata al secondo piano in cima alla scala dell’uscita di emergenza, hanno dapprima prelevato un estintore svuotandolo all’esterno e, dopo aver srotolato la manichetta del sistema antincendio all’interno di una classe, hanno aperto l’acqua. Il flusso idrico di grande potenza, azionato evidentemente per diverse ore, ha fatto il resto: tutti i locali del piano terra, del primo piano e del secondo piano sono stati completamente allagati; l’acqua, oltre a scendere dalle scalinate, è penetrata anche nei pavimenti dei piani superiori ed è scesa copiosamente attraverso i soffitti, finendo su scrivanie, computer, documenti e suppellettili presenti nei locali della segreteria e della dirigenza.
Due dettagli hanno colpito amministratori e tutti coloro che sono intervenuti sul posto, facendo supporre che si è trattato di un atto studiato nei minimi particolari; gli ignoti autori del gesto infatti hanno scelto di entrare, chissà se per puro caso, da una delle pochissime porte sprovviste del sistema antifurto ed antieffrazione; il secondo particolare è quello che ha lasciato davvero tutti stupiti, in quanto la persona che ha dovuto materialmente chiudere il rubinetto dell’acqua, ha trovato enormi difficoltà ad avvicinarsi alla manichetta, dato che i teppisti hanno pensato bene di rendere difficoltosa l’operazione bruciando una piccola parte del tubo, al fine di creare un buco da cui l’acqua veniva spruzzata tutt’intorno. “Sono colpito dalla violenza gratuita perpetrata nei confronti di questa struttura scolastica – ha dichiarato il sindaco Travaglini durante il sopralluogo di questa mattina – e spero che gli autori di questo vile gesto vengano individuati al più presto.
Oltre ad un atto spregevole realizzato nei confronti di una scuola – continua Travaglini – si tratta di un gesto di codardia nei confronti dell’intera comunità, che si riversa inevitabilmente su tutto il tessuto sociale di questo territorio. Questo istituto ha iniziato da poco un nuovo corso, quindi spero che studenti, personale docente, non docente, collaboratori e dirigenza, sappiano ripartire con rinnovata fiducia non appena l’istituto verrà riaperto”.