“Senza voler arrivare a parlare di visione ma restando nel pratico, è chiaro che i primi momenti politici del governo regionale del centrodestra denotano la mancanza di un approccio e di un programma strutturato e, soprattutto, evidenziano come sia tutto poco realmente legato alle esigenze immediate del nostro territorio anziché alle vicende delle diverse cariche che sarà Roma a sbrogliare, anche questa volta per conto terzi”, lo ha dichiarato Roberto Gravina alla vigilia della prima seduta del nuovo Consiglio Regionale fissata per lunedì 24 luglio.
“Infatti, – ha sottolineato Gravina – così come si era immaginato sarebbe accaduto, tutto si demanda a Roma, alla tanto citata filiera istituzionale, panacea di tutti i mali, mali che lo stesso centrodestra regionale ha creato governando e che ora che il tourbillon della campagna elettorale, dove purtroppo vale tutto, si è via via concluso, non trovano proposte risolutive concrete che nascano dagli esponenti politici locali, se non quelle degli appelli quotidiani al governo nazionale.
Ma proprio da Roma, a distanza di quasi un anno e di due campagne elettorali ricche di promesse, poche sponde realmente risolutive stanno, per il momento, arrivando al centrodestra regionale. Il famoso spalmadebiti – ha ricordato Gravina – che era stato rivendicato come la madre e il padre di ogni futuro della nostra terra, alla fine, alla prova dei fatti, si è rivelato davvero poca cosa, tant’è che da solo, come era già stato da noi detto, non solo non risolve i problemi finanziari della regione, ma, cosa ancora più pesante, allo stato attuale non basta nemmeno per far approvare il bilancio e, soprattutto, non eviterà ai molisani di vedersi alzare le tasse da questo governo regionale di centrodestra, lo stesso centrodestra che ha creato il problema e che ora chiede ai molisani l’ennesimo sacrificio per coprire una propria pecca politica che avrà ripercussioni sociali ed economiche su intere generazioni.
Ma ciò che lascia basiti i molisani sin da questi primi giorni iniziali della legislatura, – ha aggiunto Gravina – è la narrazione della discontinuità che si sta provando a propinare su ogni problema che il centrodestra sembra, improvvisamente, ritrovarsi tra le mani, come se si trattasse di problemi calati dall’alto o arrivati sulle loro scrivanie chissà a causa di chi, se non a causa loro, della gestione degli anni passati da loro portata avanti e della quale sarebbe il caso che si assumessero le responsabilità, perché sentire lo stesso centrodestra che ha governato nei cinque anni passati scoprire improvvisamente, solo oggi, che l’Asrem così com’è non funziona, lascia sconcertati, ancor di più se si tiene conto di quanti dirigenti della stessa Asrem, legittimamente ci mancherebbe, sono stati schierati nelle file del centrodestra nelle ultime elezioni regionali. Insomma, già su questo tema si sta segnalando un cortocircuito frutto di un modo di procedere sostanzialmente a vista del governo regionale.
Sulla governance dell’Asrem, a differenza del centrodestra, noi avevamo le idee ben chiare sin dall’inizio di questo percorso politico, – ha dichiarato in conclusione Gravina – tant’è che nel corso della campagna elettorale, abbiamo avuto modo più volte di sottolineare quanto fosse determinante fare chiarezza su ciò che ruota attorno e dentro all’Azienda sanitaria regionale per migliorare i servizi da offrire alla collettività”.