Giubileo Mariano: Cammino Mariano da Cercemaggiore a Castelpetroso

Il Giubileo Mariano per riscoprire il senso autentico del cammino. «Rinasce, ovunque, il gusto del camminare. Su sentieri antichi, percorsi da milioni di pellegrini, lungo itinerari consolidati, riscoperti, rilanciati. E ne nascono di nuovi, innovativi, di rilancio». Così mons. Bregantini ha sensibilizzato l’opinione pubblica per rilanciare “I Cammini” siano essi fatti da camminatori dello spirito, da pellegrini alla ricerca di una spiritualità interiore e sia da camminatori alla riscoperta di paesaggi naturali e salutistici per valorizzare il territorio.
Come a Campostela con gente di ogni età, credenti e non credenti, giovani in ricerca. Sotto il sole, a piedi o in bici, anche in Molise. Un Giubileo Mariano diocesano in concomitanza con quello dei Grandi Eventi promossi dal Pontificio Consiglio per l’evangelizzazione. Nella Chiesa locale di Campobasso –Bojano l’iniziativa nasce dall’idea di vivere il giubileo mariano attraversando i luoghi mariani –cammino mariano- che comprende l’area della Valle del Tammaro la cui patrona è la Madonna della Libera di Cercemaggiore e l’area matesina dove si incontra, a fine percorso, la Basilica mariana dell’Addolorata di Castelpetroso, Patrona del Molise.
Sabato 8 e domenica 9 ottobre 2016 dunque un cammino mariano denominato “Cammino dell’Acqua” che è la risorsa naturale principale del cammino ideato da Cercemaggiore a Castelpetroso. Un itinerario che racchiude un progetto di valorizzazione delle risorse naturali del territorio, dei cammini tratturali – prosecuzione della Via Francigena – e dei siti architettonici (chiese mariane) e archeologici, gioielli di cultura e storia. In una nuova iniziativa itinerante, voluta e organizzata dalla Regione Molise attraverso l’Assessorato al turismo in collaborazione con l’Arcidiocesi di Campobasso-Bojano e la Pastorale diocesana per il Turismo, sport e Tempo Libero e i Cammini d’Europa.
Sabato e domenica dunque, in una lunga traversata di 58 km da Cercemaggiore (CB) a Castelpetroso (IS) che si svolge in due tappe con soste e Sante Messe conclusive
Sabato 8 ottobre – Prima tappa – Alle ore 7,30 raduno e partenza dal Santuario mariano quattrocentesco di Cercemaggiore alla presenza del vescovo Bregantini e dei sindaci dei comuni attraversati dall’itinerario per raggiungere, in due giorni, dopo ben 58 Km la Basilica di Castelpetroso(IS). Dodici i paesi attraversati e tutti coinvolti, con il suono delle campane in segno di festosa accoglienza da parte del parroco e del sindaco del comune attraverso lungo l’itinerario e il dono di un piccolo ristoro.
Nella prima tappa saranno percorsi i seguenti comuni: Cercemaggiore, Cercepiccola, San Giuliano del Sannio, Altilia, Guardiaregia, Campochiaro, San Polo Matese, Bojano. Misto il percorso: strada asfaltata, brecciata, sentieri ripidi. Con una interessante variazione altimetrica, che varia dai 478 metri ai 603 metri sul livello del mare. A fare da corona i monti del Matese. Lungo il tratturo come san Nicola da san Giuliano esempio di “ponte” tra Oriente ed Occidente, tra immigrati e residenti, oggi.
A Bojano la prima tappa con sosta si conclude con la santa messa alle ore 18:30 nell’antica Cattedrale presieduta dal parroco don Rocco Di Filippo.
Domenica 9 ottobre – seconda tappa – preghiera del mattino alle ore 7,30 e ripresa del cammino alle ore 8:00 per raggiungere Castelpetroso. Nella seconda tappa saranno percorsi i seguenti comuni: San Massimo, Cantalupo, Santa Maria del Molise. L’itinerario si concluderà nella Basilica di Castelpetroso con la Celebrazione Eucaristica alle ore 18:30 presieduta da S.E. mons. GianCarlo Bregantini, arcivescovo Metropolita di Campobasso –Bojano.
«Il Molise, la sua bellezza, soffusa a colori a colori a pastello, delicata, sommessa. Che il cammino a piedi ci permetterà di gustare in tutta la sua bellezza. In una storia di riscoperta. Per cui è vero che si realizzerà anche qui il triplice dono che ogni cammino d’Europa possiede: rinascita spirituale fatta di purificazione ed emulazione, come per Maria di Nazaret: la dimensione culturale, che diventa accresciuto senso di appartenenza ad una terra, “sposata” per amore gratuito. E non meno importante sarà la crescita e economica, che sgorga naturale, lungo questi antichi cammini» (mons.Bregantini)

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