I temi ambientali sono al centro delle controversie internazionali più recenti, ed hanno assunto una centralità strategica che ci obbliga a ripensare il nostro modello di sviluppo e a porre maggiore attenzione sulla pianificazione energetica e sul rispetto del territorio in cui viviamo.Colpisce che in concomitanza con la ricorrenza della GIORNATA MONDIALE PER L’AMBIENTE, alcune tra le più importanti associazioni ambientaliste nazionali, abbiano rivolto un appello a tutti i consiglieri regionali del Molise, chiamati ad esaminare al secondo punto della seduta consiliare di domani 6 giugno la delicatissima proposta di PIANO ENERGETICO AMBIENTALE REGIONALE.
L’auspicio dei movimenti e delle organizzazioni più sensibili sulle tematiche dell’ecosostenibilità e della salvaguardia del territorio, del paesaggio e della natura, è quello che si presti attenzione al provvedimento in esame evitando un indirizzo produttivista che autorizzi nuovi scempi ambientali ed ulteriori devastazioni con impianti impattanti di cui non si avverte alcun bisogno ed alcuna necessità, visto che il Molise in realtà ha già superato la soglia di produzione complessiva di energia da fonti rinnovabili fissata dall’Unione Europea al 35% al 2020, visto che gli stessi dati statistici inseriti nella proposta di Piano parla di una soglia del 34,7% del Burden-Sharing al 2013.
Se si pensa alla sottostima dell’apporto del termoelettrico e ai nuovi impianti avviati o potenziati nell’ultimo triennio il Molise non ha alcun obbligo ad implementare ulteriormente la produzione energetica da fonti rinnovabili.
Bisogna modificare il PEAR in sede di Consiglio Regionale recependo le sollecitazioni di ITALIA NOSTRA e ponendo un freno a chi ha trasformato o vorrebbe trasformare il Molise in un ricettacolo di centrali a biomasse, impianti eolici e fotovoltaici, centrali idroelettriche e altre strutture che consentono lauti profitti agli operatori economici senza lasciare alcunché alla nostra comunità.