“Migliorare le politiche nazionali in materia di insufficienza cardiaca significa non soltanto risparmiare sui costi ma, cosa ancor più importante, migliorare enormemente le cure e la qualità della vita delle persone affette da questa patologia. L’Unione Europea deve raccogliere questa sfida e puntare ad un migliore coordinamento tra Stati membri in ambito sanitario”.
Questo il messaggio di Aldo Patriciello, europarlamentare molisano e membro della Commissione ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare, in occasione della giornata europea sull’insufficienza cardiaca promossa dall’Heart Failure Policy Network, che cade il 6 maggio, il gruppo interdisciplinare composto da parlamentari europei e nazionali, ricercatori, medici e organizzazioni di pazienti, che ha l’obiettivo di aumentare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni su una patologia che interessa circa 15 milioni di cittadini europei.
“Accrescere l’interesse scientifico e istituzionale sull’insufficienza cardiaca – afferma Patriciello – è assolutamente necessario. Sono le statistiche a richiederlo. Stiamo parlando di una patologia che miete più vittime del tumore al colon, al seno e alla prostata; una malattia di cui è a rischio un cittadino su cinque e che è la prima causa di ricovero delle persone sopra i 65 anni. Nonostante ciò, esiste ancora una scarsa attenzione al riguardo, sia da parte delle istituzioni, sia per quanto riguarda il miglioramento della qualità della vita di coloro che ne sono affetti
“Campagne come quella di oggi – prosegue l’eurodeputato azzurro – servono a far maturare questa consapevolezza: e cioè che l’insufficienza cardiaca rappresenta, ad oggi, la più grande minaccia ai nostri sistemi sanitari nazionali. Abbiamo quindi bisogno di una maggiore integrazione in ambito sanitario a livello europeo e di aumentare considerevolmente gli investimenti finalizzati a tale scopo. Un obiettivo certamente ambizioso ma non per questo irraggiungibile, se si mettono in campo approcci innovativi. La sfida principale – conclude Patriciello – è garantire il più alto livello di cure a tutti i cittadini europei. Per farlo, l’insufficienza cardiaca deve essere inserita al centro delle priorità nazionali degli Stati membri”.