Quando giornalisti accomunati dalla stessa passione, dagli studi ed esperienze si uniscono, iniziano a… suonare a modo loro: possiamo definirlo un accordo perfetto maggiore. Questo è ciò che è accaduto ieri pomeriggio durante il Mei di Faenza, nel Palazzo Comunale, allorquando è stato annunciato un gemellaggio tra l’Associazione giornalisti critici musicali italiani per la tradizione popolare e l’Ordine dei Giornalisti del Molise. Insieme si traccerà un lavoro formativo per la categoria, basato su temi legati alla comunicazione musicale, alla terza pagina, alle nozioni basilari che un giornalista dovrebbe acquisire per scrivere di musica o che dovrebbe approfondire se già se ne occupa.
Insieme al segretario dell’Ordine dei Giornalisti della Puglia, il maestro Livio Costarella ed al presidente dell’Odg Silvestro Ramunno ci si è confrontati su come gettare le basi per un discorso comune al fine di rilanciare il comparto musicale sia nella formazione professionale continua che nella informazione in generale. Durante il convegno, il presidente
dell’Ordine dei Giornalisti del Molise Vincenzo Cimino, nel donare un gagliardetto istituzionale al presidente dell’Agimp Alex Pierro ed alla vice Simona Cantelmi, ha annunciato che nei prossimi giorni sarà completata l’offerta formativa con la firma di un protocollo tra le due istituzioni.
Si ricorda che dopo il Gist, quella con l’Agimp rappresenta un traguardo culturale che proietta l’Odg Molise verso importanti traguardi culturali, un piccolo Ordine che cerca di segnare il passo aprendosi ad un mercato culturale che va tutelato e rinvigorito. Ma con chi? Con coloro che hanno le competenze, la voglia e la passione per abbracciare la categoria tutta.
“Dobbiamo parlare di musica, di radio, di voce, di respiro, di uffici stampa, di plagio, di suoni, di diritto d’autore, di critica musicale, come già avvenuto in passato – ha dichiarato Vincenzo Cimino – ma con i giornalisti musicali legati alla tradizione ed ai linguaggi popolari. Abbracceremo ed inviteremo anche Raduni, vale a dire il network guidato da Carlo Pahler, che rappresenta giovani comunicatori, appartenenti a diverse Università Italiane, che promuovono e irrobustiscono tutti gli aspetti legati alla formazione giornalistica musicale, con un’attenzione specifica verso il mondo della radiofonìa e i linguaggi popolari. Ripeto, dobbiamo aprire la formazione ad un mercato che cambia, ad un giornalismo che deve scrollarsi la polvere degli
anni ’80 e fargli vivere le emozioni di un sistema che siccome non regge da anni, deve adeguarsi alle sfide del 2020. O viviamo il momento e ci adeguiamo al nuovo modo di comunicare, o possiamo anche cambiare professione, sempre se siamo ancora in tempo”.