Colori, gioia, preghiera, forti emozioni, questo è il Primo Festival dei Giovani a Petrella Tifernina. Un paese sconvolto dalla notizia del sisma in centro Italia, che nella condivisione del dolore affida il futuro ai giovani, coinvolgendoli, facendo scoprire i talenti, facendo in modo di potersi confrontare con realtà diverse, ma anche con professionisti, arrivati in Molise e messisi a loro disposizione. Nessun senso di bigottismo nel pregare cantando, nel pregare ballando, nessuna vergogna, ma anzi tanto coraggio, nel condividere esperienze di vita, nel cuore del paese, nella piazza. E’ tutto questo il Festival dei Giovani, una provocazione voluta verso chi è ancora scettico nel vedere la gioia sui volti e sulle bocche.
“Gioia vera”, titolo forte, e carico di significato. Energia che coinvolge e fa uscire la gente fuori dalla case, affacciarsi ai balconi, e iniziare a cantare e ballare. Gioia e dolore, così come la vita, colori e ombre, come i nostri sentimenti, ma con una differenza la scoperta della speranza, della rinascita. Lo spirito della Comunità Nuovi Orizzonti, che Donato Colacicco ha portato in Molise, sta “contagiando” la piccola comunità molisana, sempre più desiderosa di vivere nella gioia. Ogni mattina testimonianze diverse e canti, . testimonianze di vita vissuta nelle difficoltà, sociali ed emotive, ma superate solo con la fede,prima di dedicarsi nel pomeriggio ai workshop di cucina, agricoltura, danza, cinema e teatro
La “Gioia in Cristo” è la riscoperta che ognuno di noi può fare, in qualsiasi momento della vita, ma probabilmente sono eventi come questo, è il confronto con chi ha vissuto nel disagio, ha toccato il baratro e poi è risalito che può essere un imput di riflessione.
Attesa ed emozionante la testimonianza di Mara Santangelo il 26 agosto, ex tennista italiana, avvicinatasi alla Comunità Nuovi Orizzonti e a Medjugorie in un periodo buoio. Da quando aveva 5 anni inizia a giocare a tennis e collezionare successi fino ad arrivare al tempio per i tennisti, Wimbledon. Ma ai successi agonistici contrastano quelli privati, la morte della mamma, la malformazione ai piedi e poi un grave infortunio. Dopo i successi, la fama, i consensi della stampa la caduta.
In carriera ha vinto 1 torneo WTA in singolare e 9 in doppio, specialità nella quale si è aggiudicata il Roland Garros nel 2007, diventando la prima italiana in assoluto a vincere un torneo del Grande Slam nel doppio. Ha vinto inoltre 8 tornei ITF in singolare e 14 in doppio. Ex n°27 del mondo, ha conquistato la Fed Cup nel 2006, arrivando in finale l’anno successivo, mentre il suo miglior risultato nei tornei dello Slam sono stati gli ottavi di finale raggiunti agli Australian Open 2004. Il 24 gennaio 2007 il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, le ha conferito l’onorificenza di Cavaliere Ordine al merito della Repubblica italiana. Oggi è consigliera della Federazione Italiana Tennis e rappresentante degli atleti per il Consiglio Nazionale del CONI, oltre a commentare spesso alcune partite di tennis per il canale sportivo SuperTennis.
Ha annunciato il ritiro dalle competizioni nel 2011, all’età di 30 anni. Da allora, la vita di Mara cambia completamente. “ Sono qui per la prima volta, non conoscevo il vostro territorio, ciò che ho visitato mi ha lasciata piacevolmente sorpresa e vi ringrazio dell’ospitalità e dell’affetto che mi state dimostrano – Saluta così la platea di Petrella Mara Santangelo – Da piccola guardando in tv un match di Martina Navratilova, le promisi che un giorno sarei diventata come lei e avrei calcato il centrale di Wimbledon. Quando mia madre morì andai contro tutti e tutto. Ho mantenuto la promessa e sono arrivata sul centrale di Wimbledo nel 2005, ma è stata una sofferenza, da una parte la gioia di aver mantenuto la promessa, dall’altra la disperazione e la rabbia per non aver portato a termine il match contro la Williams per l’eccessivo dolore fisico.
Sono nata con una malformazione ai piedi e quindi ho dovuto affrontare tanta sofferenza fisica per dedicarmi al tennis a livello professionistico. Non c’è stato match della mia carriera che non abbia giocato con dolori lancinanti ai piedi. Avevo tutto ma non ero felice. Per caso ho incontrato a casa di amici Paolo Brosio e lui mi ha invitato a fare una esperienza di fede, presso la “Madonna di Medugorje” dove ho vissuto esperienze molto forti che mi hanno portata a scrivere un libro autobiografico intitolato Te lo prometto, dove racconto la carriera sportiva e la vita spirituale. Sono salita su in cima al monte e dentro di me qualcosa è cambiato, quando sono scesa avevo la consapevolezza che la mia vita sarebbe cambiata.
Era arrivato il momento della risalita, quel Dio che, pur se in una famiglia cattolica, non conoscevo ma a volte imprecavo, ora lo vedo in maniera totalmente diversa. Una rinascita forte nella mia vita.” Una testimonianza di fede che si conclude proprio con la riscoperta della fede: “ Andando a Medjugorje ho avuto la certezza che la mia strada dovesse essere un’altra. Ho lasciato il tennis per intraprendere questo percorso spirituale. Nella mia vita c’era poco di spirituale. Oggi sto bene. Ho lasciato la ricchezza, i riflettori, i tornei prestigiosi, cose che molti pensano esser tutto nella vita, ma oggi sono felice, e lo devo a Gesù”.
(Mariateresa Di Lallo)