(Adnkronos) – In piedi accanto alla compagna, al culmine dell’ennesimo litigio l’avrebbe sollevata e buttata di sotto dove è stata arrotata da un camion. Lo avrebbe raccontato poliziotti Andrea Favero, compagno di Giada Zanola. Parziali ammissioni che il camionista non ha però ripetuto di fronte a gip e pm quando è passato dall’essere testimone a indagato: un passaggio chiave che però non può essere usato giudizialmente, essendo anche stato reso senza la presenza del suo avvocato. Favero attualmente è in carcere al Due Palazzi di Padova, mentre il figlio di tre anni è stato momentaneamente affidato ai genitori dell’uomo. I primi esiti dell’autopsia indicherebbero che Giada era ancora viva, forse non nel pieno delle sue facoltà, quando è stata gettata giù per un salto di 15 metri. Oggi intanto si deciderà la data dei funerali di Giada che si terranno a Brescia, la città di origine della ragazza, mentre a Vigonza quel giorno sarà lutto cittadino. Stasera alle 20.30 a Vigonza sono attese migliaia di persone per la fiaccolata che partirà dalla casa dove abitava la giovane mamma e arriverà al cavalcavia sull’A4, esattamente nel punto da dove sarebbe stata buttata di sotto dal compagno: parteciperà anche il padre della giovane vittima. Giada era dunque ancora in vita, forse priva di sensi, quando è arrivata sul cavalcavia di Vigonza da cui, poi, è stata gettata di sotto. Dall'autopsia eseguita dal professor Claudio Terranova dell'università di Padova è stato escluso lo strangolamento, né appaiono ferite causate da armi da taglio, mentre sono stati rinvenuti alcuni lividi che confermano la lite tra la donna e il suo compagno di circa due giorni prima della morte della bresciana. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Giada Zanola, inutilizzabile prima ‘confessione’ di Favero: il passaggio chiave
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