L’intergruppo “Sinistra consiliare” ha abbandonato l’aula al momento della votazione sulla legge che ha istituito il “Garante regionale dei diritti della persona” ritenendo non condivisibile l’idea di accorpare, in un’unica figura, le diverse e peculiari esigenze di tutela. Pur condividendo, per sensibilità politica, l’idea di rendere finalmente organico un ambito di intervento così delicato e meritevole di massima attenzione come quello dei diritti di chi non ha voce, riteniamo che le evidenti specificità delle figure dei Garanti meriterebbero diverse professionalità e sensibilità che garantirebbero una maggiore vicinanza con l’utente, tale da consentire – e poi realizzare – una presa in carico più adeguata e più consona alle reali difficoltà e alle esigenze dello stesso.
Tali argomenti, soprattutto per quanto attiene la tutela dei minori, sono stati ampiamente illustrati alle proponenti del disegno di legge approvato oggi e a tutti i consiglieri con note specifiche inviate nei giorni scorsi dalla Camera nazionale Avvocati per la Famiglia e Minorenni e dal Coordinatore nazionale dei garanti regionali.
Criticità ritenute condivisibili e che motivano la scelta odierna di non partecipare al voto checché ne dica qualche giornalista nostrano che, con le solite e stantie elucubrazioni, si autoproclama fine conoscitore delle strategie politiche dell’intergruppo nel maldestro tentativo di oscurare le sentenze di condanna che lo riguardano.
Salvatore Ciocca
Domenico Ioffredi
Filippo Monaco