Garante Regionale dei Diritti della Persona, Antigone Molise denuncia la propria lontananza dalla legge regionale

Il Consiglio Regionale del Molise ha finalmente nominato il Garante Regionale dei Diritti della Persona , dopo una estenuante querelle che per due mesi ha visto l’intera ‘maggioranza’ del Consiglio stesso, combattere e arrotolarsi su più fronti per la difficile scelta, optando, infine, per la candidata Lanciano Leontina, molto vicina (come leggiamo dalle cronache locali) alla consigliera Nunzia Lattanzio (una delle due firmatarie -insieme alla Consigliera Fusco Perrella- della ‘legge-calderone’ (Legge Regionale 9 dicembre 2015, n. 17) che ha così potuto ‘aver la meglio’ sul presidente Frattura e l’intera maggioranza di centro sinistra.

Antigone Molise, denuncia la propria lontananza dalla legge regionale suddetta, che rappresenta un ‘minestrone’ pensato (malamente) per individuare in una sola persona tre diverse figure di ‘garante’: uno per i minori, uno per i detenuti e uno per le rappresentanze verso la pubblica amministrazione (Difensore Civico).
Un guazzabuglio assai lontano, dunque, dalla legge n. 10 del 21 febbraio 2013, con la quale il Ministero della Giustizia istituiva la figura del Garante Nazionale e dei Garanti territoriali dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale.
Sarà assai difficile per la nostra nuova figura regionale ‘garantire’ tante diverse forme di diritto sociale all’interno di uno stesso ufficio, il quale dovrà -molto probabilmente- combattere con gli interessi di singole figure in conflitto tra di loro!

In tal senso, fermi gli auguri di buon lavoro per la neonata Garante dei Diritti della persona, resta ferma anche la garanzia che Antigone Molise sarà costantemente in azione di monitoraggio sul lavoro svolto dalla Garante stessa con lo scopo di osservare e denunciare il corretto lavoro del neonato Ufficio.

Antigone inoltre continuerà in tutte le sedi opportune a chiedere la istituzione di una legge regionale che -con riferimento alle normative nazionali- vada finalmente a individuare la formazione di un Ufficio ove operi esclusivamente il Garante Regionale per i diritti del sistema penale e per i diritti dei detenuti.
Chiederemo a gran voce una norma specifica volta ad istituire una figura di garanzia a favore delle persone private della libertà che non sia più stravolta e depotenziata (come lo è dalla attuale Legge regionale) né piegata a logiche di puro scontro interno alla maggioranza consiliare.
ANTIGONE MOLISE

 

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