FutVal Sport con Valori: insieme per rinascere

Valori da condividere e obiettivi da raggiungere, per guardare insieme al futuro. È la “ricetta” di FutVal Sport con Valori, progetto di reinserimento sociale delle persone con disabilità da lavoro attraverso la pratica sportiva e l’arte. A realizzarlo Scholas Occurrentes, l’organizzazione internazionale fondata da Papa Francesco che lavora con scuole e comunità educative ed è presente in 190 Paesi, e la Direzione regionale Inail Campania, in collaborazione con il Centro Sportivo Italiano. La seconda edizione del progetto, avviata lo scorso marzo a Napoli nella sede Inail di Villa Bandini, coinvolge venti assistiti.

Un gruppo affiatato. Quest’anno la novità è stata quella di coinvolgere persone che praticavano sport prima dell’infortunio: come Ciro Tamburrini, che ha mostrato la sua abilità nel judo e Sabato, che ha ritrovato la voglia di correre. “Da parecchi anni – spiega – avevo appeso il kimono al chiodo e grazie a quest’iniziativa, l’ho rispolverato. Sono orgoglioso di partecipare”. “È un’esperienza molto positiva per me – racconta Sabato Senatore – perché ho ripreso a praticare l’atletica leggera”. Tra i partecipanti, per il secondo anno consecutivo, anche Claudio De Vivo, Stefano De Vivo e Annalibera Nelson, tra i protagonisti de “Le Belle Storie Inail”, video-racconti in cui gli assistiti dall’Istituto, narrano la propria esperienza dopo un infortunio sul lavoro.

Allenamento e arte per l’equilibrio psicofisico. Gli incontri sono iniziati con lezioni di psicologia dello sport su temi quali la connessione tra la mente e il corpo e la consapevolezza delle quattro emozioni principali (rabbia, paura, tristezza, gioia). A seguire anche lezioni di educazione artistica, per insegnare come le abilità acquisite attraverso l’arte possano trasformarsi in un prezioso strumento di interazione sociale.

“Ritrovare la capacità di emozionarsi”. Tra le discipline sperimentate, il tiro con l’arco ha ottenuto grande successo, durante il sesto dei dieci incontri previsti. “Molti mi hanno chiesto cosa occorresse per diventare arcieri. La risposta è sempre la stessa: la capacità di emozionarsi – spiega Rosario Lungarini, istruttore di tiro con l’arco – perché dentro di noi si nasconde sempre un arciere”. Alessandro Forte, assistito Inail, descrive così le sensazioni provate tirando con l’arco: “Non è importante centrare il bersaglio, ma sentire il vento e il sole sulla pelle e vivere queste emozioni con tutti i partecipanti: una bellissima esperienza”.

L’importanza del sorriso. “Sono stati raggiunti ottimi risultati – sottolinea Daniele Leone, direttore regionale Inail Campania – perché abbiamo visto, finalmente, il sorriso sul volto dei nostri assistiti, la voglia e la volontà di fare attività all’aperto e cercare insieme di rinascere. Di questo si tratta: di una vera e propria rinascita per ognuno di loro”. “Abbiamo incontrato l’Inail – ha spiegato Mario Del Verme, coordinatore di Scholas Occurrentes Sport Italia – ed è nata l’idea di creare un progetto comune sullo sport. Il programma lavora su tre parole: gioco, arte e pensiero”. 

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