L’ennesimo disagio subito dai viaggiatori molisani, fermi per un’ora e mezza nei campi tra Termoli e Larino a causa del malfunzionamento di un passaggio a livello, pochi giorni dopo l’avaria che ha colpito il treno in partenza da Napoli e diretto verso Campobasso, ci spingono a riportare l’attenzione del Governo regionale sulla situazione sempre più deficitaria del trasposto pubblico su ferro. Innanzitutto ci deve far riflettere l’ennesimo problema che ha colpito ancora una volta la tratta ferroviaria Campobasso – Termoli, chiusa per quasi due anni e riaperta alla circolazione dei treni solamente lo scorso 13 settembre. L’Assessore Nagni sul tema è stato più volte chiaro: “La Campobasso – Termoli continuerà ad avere un ruolo importante e con i lavori in programma il servizio sarà efficiente e sicuro almeno per i prossimi 20 anni”. Nonostante queste dichiarazioni i disagi si continuano a verificare, provocando anche la reazione e il malumore di viaggiatori costretti a condizioni di trasporto da terzo mondo.
Eppure i 18,5 milioni di euro impegnati da RFI per la manutenzione dell’infrastruttura ferroviaria sembravano aprire nuovi scenari per la corsa adriatica: posate 80 mila traversine, sostituiti 10 km di rotaie, lavori straordinari che hanno interessato anche 25 passaggi a livello e 11 gallerie, “un ammodernamento di non poco conto”, come precisato dallo stesso Assessore ai Trasporti. Perché allora si è di nuovo al punto di partenza, con i pendolari costretti a denunciare l’ennesimo disservizio? Senza dimenticare ciò che avviene quotidianamente sulla tratta Campobasso – Roma, la direttrice più importante per il nostro territorio: soggetta a continui disservizi, a fermate prolungate, a un livello di decoro e pulizia inadeguati, perché i cittadini molisani devono continuare a sentirsi considerati come cittadini di serie B? L’ultima disavventura proprio in questi giorni, treno fermatosi definitivamente a Carpinone dopo una serie di soste interminabili durante il percorso, e passeggeri costretti ancora una volta ad attendere il pullman sostitutivo, seguendo una prassi oramai consolidata. “Stiamo cercando di affrontare il problema dando un’offerta migliore ai Molisani, cercando di dare una frequenza maggiore, quindi, maggiori corse con la possibilità, ovviamente, di arrivare a Roma in un orario migliore rispetto a quelli attuali, affrontando il problema della qualità e della linea”.
Sicuramente è un bene aver aumentato il numero delle corse tra il capoluogo molisano e la capitale, come annunciato a più riprese dall’Assessore Nagni, però se ogni viaggio rischia di diventare un’odissea, tra ritardi, biglietterie non funzionanti, fermate in aperta campagna e il famigerato binario 20bis, il problema persiste e rimane tale, e l’aumento della frequenza diviene solamente un palliativo. È possibile, inoltre, che la tratta che collega Campobasso a Napoli abbia una frequenza molto ridotta, quando invece potrebbe essere un’importante via di collegamento? Qual è il destino, invece, della linea ferroviaria Benevento – Campobasso, i cui binari dal 2013 si trovano in uno stato generale di abbandono dopo la soppressione decisa da RFI? “Andare verso la procedura di gara significa che l’impostazione del trasporto su ferro subirà una trasformazione complessiva rispetto al quadro attuale”. In più occasioni, di fronte alle nostre richieste di chiarimenti, l’Assessore Nagni ha ribadito l’importanza di affidare i servizi ferroviari tramite una procedura di gara, citando esempi positivi come quello dell’Emilia Romagna, per dare al Molise la possibilità di dettare le regole, ma i tempi dettati dalle normative comunitarie e nazionali sono lunghi, nel frattempo il Governo regionale come intende garantire la salvaguardia dei studenti, professionisti, pendolari che quotidianamente devono viaggiare sui vecchi e inadeguati treni molisani? Dove sono i nuovi treni che Trenitalia ci deve dare e che già sono stati pagati grazie all’investimento avviato dal precedente Governo regionale, come lo stesso Assessore ha riconosciuto?
In questo quadro generale già negativo i viaggiatori molisani hanno poi dovuto subire altri torti, a partire dalla mancata fermata del Frecciarossa a Termoli, sulla quale già ci siamo espressi con forza, fino alla soppressione dalla corsa notturna della Freccia Bianca.
“Rafforzare il quadro ferro potrebbe significare, per la Regione Molise e per chi abita nella Regione Molise, un grande passo avanti anche dal punto di vista del quadro economico finanziario, perché una buona viabilità porta anche una migliore finanza pubblica”. Siamo perfettamente d’accordo con queste dichiarazioni rilasciate in aula consiliare dall’Assessore Nagni, però, di concreto, non abbiamo visto nessun cambio significativo per le condizioni di viaggio dei molisani nel corso degli ultimi mesi. È oramai indubbio il punto focale della questione: l’incapacità delle Ferrovie dello Stato di garantire in Molise una condizione regolare di accessibilità al trasporto pubblico; servizi scadenti, scarsi investimenti, chiusure di linee, mancanza di turn over. E cosa fa la Regione di fronte a tutto questo scempio?
Da parte nostra più volte abbiamo cercato di stimolare il Governo regionale ad assumere una posizione forte, abbiamo chiesto di mettere in campo le azioni necessarie per la tutela di chi viaggia sulle ferrovie molisane, di dare al Molise gli strumenti necessari per uscire dall’attuale e oramai atavico isolamento. “Abbiamo trovato nel ministro Delrio un interlocutore attento e disponibile, fermo con noi sul punto che i cittadini molisani hanno diritto a servizi viari moderni ed efficienti al pari dei cittadini delle altre regioni”, queste le rassicurazioni che ci hanno fornito il Presidente Frattura e l’Assessore Nagni all’indomani dell’incontro con il Ministro dei Trasporti, speriamo che queste esternazioni vengano presto concretizzate, e che davvero i cittadini molisani finalmente possano avere le stesse possibilità e i stessi diritti riconosciuti a quelli delle altre regioni.
(nota del consigliere Fusco Perrella e condivisa dagli altri consiglieri di centrodestra)