“È importante aprire una fase di riflessione costruttiva sul nostro servizio sanitario. I cittadini hanno bisogno di risposte concrete e non di mere argomentazioni tecnico-giuridiche“. A parlare, in seguito ai recenti accadimenti che hanno nuovamente portato al centro dell’attenzione mediatica la sanità in Molise (vedi analisi del quotidiano Il Sole 24 Ore, la chiusura temporanea del centro di prelievo di Larino, i 45 posti di lavoro a rischio della Fondazione Giovanni Paolo II, i tagli alla ricerca e la recente scomparsa di una donna di Venafro) è il capogruppo del Pdl in consiglio regionale, Angiolina Fusco Perrella: “Il principio di universalità del diritto alle prestazioni e alle cure della persona – continua il consigliere regionale – sta andando letteralmente in frantumi. L’equazione ‘tagliare senza abbassare la qualità’ non è più la strada praticabile. E questo, la maggioranza, dovrebbe comprenderlo.
Il Programma operativo 2013-2015, stando ad una prima analisi, <non è idoneo a recuperare la situazione fortemente compromessa della Regione>; ad oggi non sono state approntate delle azioni di risanamento per incidere in maniera sostanziale sul nostro sistema sanitario senza perdere di mira la qualità dei servizi e l’accesso a tutti. L’attuale giunta però, che in questo momento è troppo concentrata su altre problematiche forse non sempre prioritarie rispetto alle reali esigenze del territorio, sembra lontana anni luce dai problemi reali dei cittadini. Dove sono i buoni intendimenti dell’attuale maggioranza che in passato ha sempre criticato e vessato oltre che fortemente stigmatizzato, l’operato della precedente amministrazione di centrodestra? Si rischia seriamente di pregiudicare l’offerta sanitaria con particolare riferimento al territorio: assistenza domiciliare per le categorie più fragili come gli anziani non autosufficienti, i disabili, i malati terminali; e inoltre si rischia di pregiudicare la qualità delle prestazioni (basti pensare alle già lunghe liste di attesa) e soprattutto l’efficienza e l’appropriatezza delle prestazioni erogate. Di recente (e fino al 26 settembre) il centro di prelievo di Larino è stato chiuso, creando notevoli disagi non solo ai residenti ma a tutta l’area del cratere. Eppure, dalla maggioranza non è arrivato nessun segnale, nessuna nota. È questo il nuovo che avanza? Forse occorre dare una grossa spinta per far partire una macchina che stenta a partire.
Speriamo – conclude il capogruppo del Pdl – che si stia prendendo anche atto della analisi seria che andrebbe fatta sulla rassegnazione che ormai alberga in tutti i cittadini molisani. Fino a qualche tempo fa, per garantirsi l’inviolabile diritto alla salute si ricorreva a denunce, a manifestazioni di piazza (come dimenticare il corteo pro Cattolica); ma oggi, allo stato dei fatti, chi potrebbe essere la voce del cittadino?”.