Non ho intenzione di alimentare polemiche, ma se stuzzicata non posso esimermi dal ribadire quanto già espresso in aula sulla questione del Consigliere Micone. Non esprimo nessun giudizio morale, perché ciascuno sceglie ciò che ritiene più opportuno ed è arbitro della propria vita. D’altronde la politica del trasformismo, inaugurata nel 1882 dal governo Depetris, è divenuta prassi abituale nel panorama politico italiano, sia regionale sia nazionale. Però la mia esperienza personale e professionale mi ha insegnato che nella vita bisogna sempre essere coerenti alle scelte democratiche che l’elettore fa attraverso il voto, strumento democratico per eccellenza. Se ci sono scelte di diverso tipo, in politica e nell’esercizio delle attività istituzionali, vengono maturate con specifiche intese, come il governo istituzionale di salute pubblica o a carattere emergenziale e temporaneo, e non con scelte di natura personale e, a volte, strumentale.
Esprimo tanti auguri al collega che ha deciso di “assumere un impegno fattivo e concreto” di concerto con il Presidente Frattura, che ritiene “riduttivo, inutile e anacronistico” parlare di contrapposizione tra destra e sinistra, un collega, è bene rimarcarlo e ricordarlo, che con noi ha condiviso una battaglia politica ed è stato eletto in una coalizione, non dagli oggetti ma dal popolo, da chi cioè ha voluto collocarlo nella squadra in cui aveva deciso di presentarsi e alla quale aveva aderito, ricevendo un mandato di rappresentanza. E quando si parla di coalizione politica si parla di scelte chiare e serie nutrite di ideologia, di appartenenza e di contesto, derivanti dalla consapevolezza acquisita di far parte di un determinato schieramento, perché altrimenti è impossibile connotare la personalità politica di un singolo individuo, che diversamente realizza lo strumento del trasformismo. Senza ideologia, e quindi nel caos, tutto diventa possibile, e soprattutto senza ideologia viene a mancare la spinta decisiva alle azioni che ogni uomo e ogni politico vuole mettere in atto. Evidentemente il politologo, che ha previsto l’epilogo del centro destra molisano, quello stesso centro destra che lo ha portato a sedere nel Consiglio, ha una visione della politica che mi lascia forti perplessità.
“Io credo invece che la nostra società abbia bisogno di persone e di uomini che per politica intendano servire la collettività in maniera fattiva e collaborativa. Un uomo politico è soddisfatto quando mette il bene comune prima del bene per se stesso”. Bravo, che bell’insegnamento, “è un vero peccato che impariamo le lezioni della vita solo quando non ci servono più” (cit. Oscar Wilde), d’ora in poi faremo tesoro di questo principio.
Resto poi molto disorientata dalle altre affermazioni del Consigliere Micone, che parla di attività propulsiva, dimenticandosi che è stata il risultato del lavoro di tutta la minoranza alla quale spettano i compiti di vigilanza e controllo, e che precisa che d’ora in poi “sarà impegnato sia dal punto legislativo che dal punto di vista operativo e gestionale per la realizzazione concreta di politiche per l’occupazione”, compiti che statutariamente spettano al Presidente della Giunta, all’Assessore e al Governo regionale. A proposito di norme statutarie, qualcuno inoltre mi dovrà spiegare questa nuova figura dell’integruppo, dato che né il nostro Statuto né il Regolamento la prevedono e la disciplinano
Iorio in aula ha espresso il suo rammarico per la scelta del Consigliere Micone, io invece non mi rammarico affatto, perché la chiarezza in certi momenti vale più di ogni altra cosa. Finalmente sappiamo che da tempo è stato condiviso un cammino dal Consigliere Micone verso il centrosinistra. Finalmente ne siamo a conoscenza, e forse questa è la cosa migliore per noi. Resta che se il Governo e una composizione politica vogliono cambiare, non sono queste le procedure da seguire, ce ne sono altre. Riteniamo che la cosa migliore, in ogni occasione, sia il rispetto delle regole.
Non accetto poi nessuna lezione da chi, all’esterno del Consiglio regionale, critica l’operato di un centrodestra che storicamente, e ci sono i fatti a dimostrarlo, ha svolto un’opposizione forte e argomentata relativamente all’operato di questo Governo regionale, contestandone le scelte non condivise e premendo con forza sui temi cardini del nostro sistema, come il lavoro, la sanità, le infrastrutture, la vigilanza, la formazione e la tutela dei lavoratori.
Siamo noi per primi autocritici e consapevoli degli errori che si possono commettere nel campo politico, pronti solo noi e per nostra scelta a non ripeterli.
Angiolina Fusco Perrella