Frattura a Papa: “L’essere inquirente non preserva dal ricevere critiche o obiezioni”. Il Pm: “Un conto è esprimersi, altro è calunniare”

In merito alle dichiarazioni del Dott. Fabio Papa diramate dall’ANSA ho dato mandato ai miei legali al fine di approfondire se in esse ricorrono gli estremi della diffamazione ai miei danni.

Sono ben altri i soggetti che in questi anni hanno manifestato protervia e che, quotidianamente ed arbitrariamente, con evidenti complicità, hanno tentato, con pervicacia, di distruggere l’immagine politica e l’onorabilità del sottoscritto e dei propri familiari con notizie fondate su fantasiose ipotesi di reato. Notizie che vengono quotidianamente “alimentate” nel tentativo di condizionare non solo l’opinione pubblica ma le istituzioni regionali e lo stesso operato della magistratura.

Quanto alla circostanza che il Dott. Papa sia stato il magistrato che ha indagato sul mio conto ciò è un dato assolutamente certo ed in quella fase, proprio per il rispetto istituzionale che si deve, mai ho svolto alcuna obiezione o critica. Ad oggi però neanche quella sua originaria qualità di inquirente può farlo ritenere “immune” dalla manifestazione del diritto di critica costituzionalmente garantito, anche ad un politico, dall’art. 21 della Costituzione.

E’ proprio vero, ed in questo concordo con il Dott. Papa, che a tutto c’è un limite e soprattutto ai soprusi istituzionali”.  

fabio papaA stretto giro, sul suo profilo facebook, il Pm Papa ha affermato “Ricordo a qualcuno, che tira in ballo del tutto impropriamente l’art.21 della Costituzione, che tale norma riconosce e tutela la libera manifestazione del pensiero, in tutti i suoi aspetti, e certamente anche il diritto di critica.
La stessa norma, tuttavia, non tutela la libertà di calunnia, di menzogna, di diffamazione nè certamente abilita chicchessia, specie poi se interessato personalmente, alle libere e arbitrarie divulgazione, manipolazione, valutazione e creazione artificiosa, ad libitum, di elementi e atti riservati all’autorità Giudiziaria, non disponibili, nè utilizzabili se non nelle forme e nelle sedi consentite e soprattutto non manipolabili e falsificabili a proprio uso e consumo.
Punto.”

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